Regione Abruzzo, Febbo: ‘D’Alfonso perde i pezzi: fanno la valigia anche Savini e Becchi’

Chieti.  “Altro giro, altro abbandono della nave di Luciano D’Alfonso che continua a perdere pezzi importanti. Nelle ultime ore infatti ha lasciato il suo posto anche Giuseppe Savini, direttore degli Affari della presidenza”.

E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo che spiega: “Secondo ‘voci di corridoio’ Savini non avrebbe gradito il trattamento ricevuto dal Presidente nel corso di una riunione ministeriale di giovedì scorso. Avrebbe deciso quindi di mettersi in malattia, per riflettere probabilmente, decidendo poi di fare la valigia. Ma non basta perché sempre nel corso dello stesso incontro a Roma anche Barbara Becchi, fedelissima di D’Alfonso, collocata nella sua segreteria e da poco nel cda di Saga, si sarebbe molto risentita, sempre secondo fonti ben informate, per alcune considerazioni a lei rivolte dal Presidente della Regione. Per questo ha deciso di abbandonare il suo posto anche perché oltre ai motivi legati al troppo stress e ai continui contrasti con il ‘capo’, sempre secondo ‘voci di palazzo’, ci sarebbe il non gradimento per il trattamento riservato a Carla Mannetti da poco insignita di un encomio”.

“Queste defezioni – ricorda Febbo – si vanno ad aggiungere a quelle dei Capi dipartimento Di Biase e Cipollone, del manager della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro, del Direttore della Saga Piero Righi, del Presidente Commissario del Consorzio industriale Gabriele Gravina e a quelle rinviate al 31.12.2015 del Presidente della Tua, il Magnifico rettore D’Amico. Si va disegnando in questi mesi un quadro desolante e preoccupante con questi continui abbandoni che fanno riflettere sul modo in cui la Regione viene amministrata da D’Alfonso e i suoi. Altro che Regione ‘Facile e Veloce’! E’ passato oltre un anno dall’insediamento e la struttura amministrativa è ancora senza dirigenti, nonostante da ben 15 giorni esistono Delibere nascoste e segregate di individuazione di nomine (ma si preannunciano decine di ricorsi) e non vengono nominati i Capi dipartimento (vedi ulteriore comunicato della Direr, sindacato dei dirigenti regionali). Il ‘comandante’ D’Alfonso ci aveva promesso una barca affidabile che viaggiasse a vele spiegate, mentre oggi siamo di fronte a una imbarcazione instabile che fa acqua da tutte le parti con conseguenti e preoccupanti sbandamenti e lui ormai un nuovo Schettino (politicamente)”.

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