Festa della Protezione Civile a Pescara, Curcio: ‘priorità per l’Abruzzo’ FOTO

Pescara. Oltre diecimila i volontari distribuiti sul territorio Abruzzese. Di loro, 8.500 sono di Protezione Civile e appartengono alle associazioni convenzionate con la Regione, 154. Altri 2.400 volontari sono del servizio sanitario, tra Croce Rossa, Croce Verde, donatori di sangue. Quattromila volontari di protezione civile, distribuiti in 61 organizzazioni convenzionate, coprono la provincia dell’Aquila; 2.326 quella di Teramo, dove operano 22 organizzazioni; 1.229 la provincia di Chieti, che ha 40 organizzazioni; 1.000, infine, sul territorio provinciale di Pescara, con 31 organizzazioni. Complessivamente, i mezzi di varie tipologie di cui le organizzazioni sono dotate, comprese le 48 non convenzionate con la Regione Abruzzo, sono circa 600. I dati sono stati resi noti in occasione della prima edizione abruzzese della ‘Giornata regionale del Volontariato’ a cui ha partecipato, a Pescara, il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Dopo aver salutato i volontari schierati davanti ai mezzi di appartenenza, Curcio ha raggiunto piazza della Rinascita dove la fanfara della sezione regionale degli Alpini ha eseguito l’inno nazionale e dove è stata recitata la preghiera del volontario. Sono seguite: un’esercitazione sulla spiaggia e la consegna di medaglie di riconoscimento alle organizzazioni di protezione Civile convenzionate.

“Siete i migliori perché donate tempo e passione, facendovi carico dei problemi degli altri. Grazie”: con queste parole il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso ha iniziato il suo discorso di saluto e ringraziamento ai tantissimi volontari radunati stamattina in piazza Salotto a Pescara per la prima edizione della Giornata regionale del volontariato di Protezione civile.

“Ringrazio anche i sindaci e il personale dei Comuni – ha proseguito D’Alfonso – che hanno gestito piccoli e grandi drammi. Lo Stato si fa riconoscere nelle emergenze, è la catastrofe che rivela la capacità di risposta di una struttura. Sappiamo che le risorse sono limitate, quindi bisogna elevare la qualità programmatoria e organizzativa: in questo siamo stati perfetti ma ora dobbiamo innalzare il livello della capacità di reazione. A Curcio dico: scommettiamo sulla formazione per far sì che al volontariato si aggiunga la potenza dell’imprenditoria privata”.

A proposito dei black out elettrici verificatisi in diversi centri d’Abruzzo a seguito dell’ondata di maltempo del marzo scorso, il Presidente della Regione ha affermato: “Ho aperto una vertenza con Enel, perché un colosso del genere non può considerarsi un corpo estraneo durante una calamità; ci vogliono più investimenti e meno pubblicità”. Parlando della richiesta dello stato di emergenza inoltrata al governo, D’Alfonso ha spiegato che “abbiamo fatto istanza per la guerra del 5 e 6 marzo con una mole veritiera di dati: vogliamo che l’istruttoria si concluda rapidamente e che i nostri parlamentari facciano arrivare in Abruzzo più fondi per combattere il dissesto. La Regione sta facendo la sua parte: nel 2014 abbiamo assegnato 60 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico, ora ne arriveranno altri 80 di cui 26 dall’Unione Europea. Si tratta di numeri importanti ma le emergenze sono tante: penso all’alto Vastese, alla Val Fino, all’area Vestina e ai comuni del Chietino come Vasto, Treglio, Bucchianico e il capoluogo stesso. Basta con le ‘feste di compleanno’ su questo argomento – ha concluso il Presidente – ci vogliono risorse e organizzazione”.

Fabrizio Curcio, che ha lavorato a L’Aquila per sei mesi nella fase post-terremoto, ha esordito così: “L’emozione che provo nell’essere qui è difficile da contenere, ho rivisto tanti volti familiari e siete riusciti a farmi sentire a casa”. Entrando nello specifico, il Capo Dipartimento ha osservato che “bisogna ragionare prima, altrimenti si arriva impreparati al momento dell’emergenza. Qui vedo una comunità che ha saputo fare sistema nelle sue varie forme, non a caso i volontari abruzzesi sono stati gli ultimi ad andare via dall’Emilia dopo il terremoto del 2012. Noi vogliamo puntare su un volontariato di qualità attraverso la formazione e l’autotutela, con un servizio che sia integrato con le altre strutture istituzionali e impegnato nel raggiungere rapidamente il cittadino in difficoltà. Ringrazio la Regione per le risorse che sta mettendo a disposizione: la richiesta dello stato di emergenza è stata fatta bene e l’istruttoria terminerà la prossima settimana. Saluto e ringrazio tutti con una promessa: la mia non è una presenza spot, verrò spesso in Abruzzo”.

Dopo le ulteriori fragilità del suolo emerse dall’ultima ondata di maltempo l’Abruzzo “può ripartire dalle priorità, come si riparte in molte altre regioni d’Italia, stabilendo le priorità”. Lo ha detto il capo dipartimento della Protezione Civile, spiegando che “quello del dissesto idrogeologico è un problema che riguarda quasi tutte le regioni italiane. Sono state censite 486 mila frane, e si parla di quelle censite. Poi abbiamo numeri superiori e quindi, che per l’assenza di risorse, c’è la necessita di stabilire delle priorità. L’Abruzzo lo sta facendo: si stabiliranno le priorità e si riparte da quello”.

Non commento” ha risposto Curcio ad una domanda dei giornalisti sulla richiesta di restituzione di parte della provvisionale che la Protezione Civile ha fatto a marzo ai parenti delle vittime che si erano costituiti parte civile nel processo contro i componenti della Commissione Grandi Rischi in relazione al sisma dell’Aquila.
“Non vorrei entrare su questioni giuridiche – ha spiegato Curcio – questi sono dei procedimenti di tipo amministrativo a latere di azioni giudiziarie, quindi si seguono le azioni che seguono le attività giudiziarie. Non commento”.
“Ripeto, sono previste delle azioni – ha aggiunto rispondendo alla domanda se la Protezione Civile andrà avanti – noi le esamineremo nelle sedi opportune e poi decideremo”.
Le provvisionali di 7,8 milioni di euro erano state decise dal giudice dopo la condanna in primo grado dei sette componenti della Commissione del 2009, poi quasi tutti assolti in appello, fatta eccezione per l’allora vicecapo della Protezione Civile, Bernando De Bernardinis che ha avuto una condanna ridotta.
L’allora capo dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli spiegò che la somma chiesta indietro, circa 2 milioni, riguardava le vittime per le quali non erano state riconosciute le responsabilità dei condannati. Gli interessati hanno ritenuto “toni e tempi della richiesta (a poco più di una settimana dal sesto anniversario del sisma) non adeguati alla tragedia vissuta”.

Curcio ha ribadito che la Protezione civile nazionale è legata con il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, da “nottate e momenti di alta drammaticità che non si dimenticano e fanno parte del Dna dell’uomo e non del funzionario pubblico”.

“Sono davvero felice della nomina di Fabrizio Curcio a capo della Protezione Civile”. Ha commentato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, a Pescara, a margine della manifestazione intitolata “I migliori di tutti noi – Giornata regionale del volontariato di Protezione civile”. “Abbiamo lavorato insieme – ha aggiunto – per sette mesi a L’Aquila nel dopo terremoto. E’ un amico dell’Aquila e una persona eccezionale. Fabrizio Curcio è l’uomo giusto al vertice di questo importante organismo”. Relativamente alla festa del volontariato della Protezione Civile, ha detto: “E’ una grande giornata. Lo slogan ‘I migliori di tutti noi’ è davvero calzante perché parliamo di uomini e donne d’Abruzzo che lavorano volontariamente per la nostra terra e la nostra gente e lo fanno molto bene”.

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