Ruffini e D’Alessandro contro la riforma dei Gal e i ritardi dell’assessore Febbo

dalessandro_ruffini_di_lucaL’Aquila. Dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo, arriva la risposta del gruppo del PD con il capogruppo Camillo D’Alessandro ed il consigliere regionale Claudio Ruffini.

Proprio ieri, infatti, Febbo ha annunciato che procederà alla riforma dei GAL (Gruppi di Azione Locale), ai fini di assegnare le risorse a valere sul piano di sviluppo rurale 2007-2013 (asse 4 approccio leader).

Promotori dei nuovi Gal saranno i Parchi nazionali del Gran Sasso e della Maiella, la Facoltà di Economia dell’Università d’Annunzio, Coldiretti e Confartigianato regionali. Saranno, pertanto, escluse tutte le altre organizzazioni agricole e tutte le altre associazioni di categoria, che pur fanno parte dei GAL attualmente esistenti.

“Grida allo scandalo” commenta a questo riguardo Camillo D’Alessandro “l’epurazione di altri soggetti che pure hanno diritto di partecipare, ma la cosa più grave è il meccanismo architettato dall’assessore Febbo”.

I fondi dovrebbero essere, infatti, assegnati tramite bando, ma, secondo il Pd, il fatto che si pensi di precostituire nuovi GAL con determinate caratteristiche significherebbe sapere già prima dei bandi chi otterrà i fondi.

“Noi vogliamo capire cosa c’è dietro questa situazione” chiede, pertanto, D’Alessandro “e ci rivolgeremo alle autorità competenti per verificare la legittimità delle decisioni assunte, visto che, tra l’altro, si rischiano contenziosi con i GAL attualmente esistenti e con i soggetti esclusi. Questa situazione comporterebbe il blocco dei fondi con ulteriore perdita di tempo e con il rischio che l’Europa, non utilizzandoli, ce li taglierà”.

D’Alessandro e Ruffini chiedono, pertanto, al presidente Gianni Chiodi di verificare l’operatore dell’assessore Febbo, soprattutto in merito ai ritardi che si starebbe accumulando.

“Pochi giorni fa” spiega, infatti, ancora D’Alessandro “il ministro Zaia ha rimesso una nota relativa alle rilevazioni trimestrali sulla spesa sostenuta dalle Regioni nel quadro dei Programmi di sviluppo rurale. Ebbene, la Regione Abruzzo è l’ultima regione in Italia ad utilizzare questi fondi, con un utilizzo di solo il16,1% ed entro il 31 dicembre 2010 dovrebbe spendere ben 36.419.906 euro. Dunque, il meccanismo pensato da Febbo potrebbe farci perdere tempo con il rischio concreto di perdere i finanziamenti attraverso lo strumento del disimpegno automatico. Tutto può permettersi l’Abruzzo tranne quello di perdere risorse assegnate”.

L’assessore Febbo ha accusato i giornalisti per aver riportato “notizie imprecise” e ha dichiarato che “nessun partenariato è stato deciso. Il lavoro svolto dal mio assessorato è stato svolto sempre secondo legalità”.

 

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