Italia Unica: fermare Italicum e nuovo Senato, appello anche in Abruzzo

Matteo Renzi ha deciso di accelerare sull’approvazione della riforma elettorale in modo da arrivare al voto definitivo
entro aprile. Italia Unica la giudica una decisione fuorviante e pericolosa e ha deciso di rivolgere un appello a tutti
i parlamentari, alle forze sociali, intellettuali e culturali affinché si uniscano all’iniziativa per fermare una
simile deriva.

 

 

 

 

L’Italicum è una legge sbagliata, peggiore persino del famigerato Porcellum. Consegna un potere enorme nelle mani di una minoranza senza predisporre i necessari bilanciamenti e contrappesi. Prefigura un premierato non forte ma fortissimo che cambia le regole del gioco politico squilibrando il meccanismo a favore di un singolo partito o, peggio, di un singolo leader. Il tutto reso ancora peggiore dalla combinazione con la riforma del Senato. Nessuna democrazia matura prevede o accetta sbilanciamenti così perniciosi.

 

 

 

 

Non è questo che serve all’Italia, che necessita sicuramente di riforme e revisioni anche costituzionali in
senso maggioritario ma nello spirito del bilanciamento tra i poteri e del rafforzamento della partecipazione popolare
e della rappresentanza. Elementi fondamentali che con l’Italicum non solo non vengono salvaguardati ma risultano al contrario mortificati. Basti pensare al mantenimento del meccanismo per i capilista che restano nominati dal capo e che di conseguenza, salvo una piccola parte, privano i cittadini del potere di scegliere i loro rappresentanti. Continueremo ad avere un Parlamento di nominati e non di eletti. Un sistema assurdo che vale per la maggioranza e, paradossalmente, risulta ancor più stringente per l’opposizione, in netto contrasto con le indicazioni date dalla Corte costituzionale.

 

 

 

La battaglia di Italia Unica travalica il perimetro dei partiti tradizionali e delle loro dinamiche interne, spesso
giocate all’insegna della convenienza di gruppi di pressione o di singoli leadership. Men che mai infatti la riforma elettorale può risolversi, come accade, in una resa dei conti interna al Pd, come invece si cerca di far passare all’opinione pubblica. Si tratta di una distorsione inquietante che non può essere avallata. Il sistema di voto è l’essenza stessa di una democrazia ed è patrimonio di tutti. Per questo Italia Unica si rivolge all’intero corpo elettorale, anche e soprattutto a quelli che -­?ormai in numero purtroppo preponderante per un sistema democratico-­? disertano le urne o votano scheda bianca.

 

 

 
È principalmente al 50 e più per cento di italiani che non votano per sfiducia o disillusione nella politica
che ci rivolgiamo. Per dare loro voce, per invitare così tanti milioni di concittadini a unirsi a noi in una battaglia
a difesa dei principi democratici e costituzionali. Il partito della Nazione, il partito Unico rappresentano sbocchi
rischiosi, già sperimentati in passato con risultati drammatici. Italia Unica si batterà per realizzare anche in
Italia una democrazia matura che contemperi governabilità e partecipazione (doppio turno di coalizione), possibilità
di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento (collegi uninominali) e per ridurre i costi della politica (una sola Camera con non più di 400 parlamentari).
Italia Unica

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