Idv Abruzzo: un anno di opposizione

Costantini“Se Chiodi si fosse presentato alla stampa confermando di non aver fatto quasi nulla perché impegnato a fronteggiare l’emergenza del sisma del 6 aprile, ci avrebbe fatto un figurone!”. E’ sferzante Cesare D’Alessandro, capogruppo dell’Idv in consiglio regionale, che non usa mezzi termini nel giudicare, in chiave critica il bilancio di un anno del Governo Chiodi.

“ Il presidente della Regione” si legge in una lunga nota di D’Alessandro, “  non si è accontentato di una vaga sceneggiata, ma ha voluto condirla di cose fatte sciorinando un elenco di provvedimenti legislativi, ancora tutti da approvare in Consiglio regionale. Praticamente siamo governati da chi, dopo aver approvato una proposta in giunta, la dà per realizzata”. L’analisi del capogruppo dell’Idv passa in rassegna ogni singolo argomento trattato, nella conferenza stampa, del Governatore Gianni Chiodi.
Si vada a vedere sul Bollettino della Regione Abruzzo se risulta una delle leggi annunciate da Chiodi” incalza D’Alessandro.
“L’unico piano realmente approntato è quello riguardante la pandemia influenzale, che però non c’è stata!

Fino a oggi Chiodi ha fatto solo annunci, un po’ come i suoi assessori, in primo luogo Venturoni che da un anno promette mirabolanti decisioni sulla sanità, che puntualmente non arrivano mai.
Chiodi è diventato l’agenzia pubblicitaria di sé stesso e, quindi, per migliorare la propria immagine si è dotato di un fondo di 260.000 euro nell’ultima finanziaria.
Invece di dirci come intende affrontare il 2010 con 40.000 disoccupati in più, ci ha detto di aver erogato 100 milioni di euro in ammortizzatori sociali. Una volta la cassa integrazione era una preoccupazione, ora i politici del centrodestra ne fanno un vanto”. Sul percorso della giunta Chiodi è caustico anche l’intervento di Carlo Costantini. “ Chiodi in questo primo anno”, si legge in una nota di Costantini, “ ha fatto solo tre cose. La prima: ha semplicemente dato esecuzione a ciò che leggi già in vigore lo obbligavano a eseguire.
La seconda: ha aperto qualche cassetto degli uffici regionali, tirando fuori vecchi disegni di legge – alcuni dei quali addirittura inapplicabili – presentandoli al Consiglio regionale per l’approvazione.
La terza: si è limitato a eseguire ciò che gli atti di indirizzo politico proposti dall’opposizione, e votati dal Consiglio regionale, lo hanno obbligato a eseguire.

 

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