Legge sul commercio: tra ritardi e moratorie sospese

nicola_argirNessun ritardo da parte della Commissione consiliare Industria e commercio nell’approvazione della legge sul commercio”.

È quanto dichiara in risposta a Gabriele Florindi, sindaco di Città Sant’Angelo, il presidente della IV Commissione Nicola Argirò, insieme ai consiglieri regionali Federica Chiavaroli e Lorenzo Sospiri. Argirò sottolinea, al contrario, “l’intenso e proficuo lavoro svolto su questo e su altri provvedimenti, nonostante le oggettive condizioni di difficoltà in cui siamo stati costretti ad operare a seguito del terremoto”.

Secondo il presidente della Commissione, i dati parlano chiaro: “nel 2009 abbiamo licenziato 19 progetti di legge, 4 provvedimenti amministrativi, abbiamo dato 8 pareri e svolto 13 audizioni; mai prima d’ora si era registrata una tale laboriosità, grazie anche al sostegno garantito dai colleghi di maggioranza. Se avesse partecipato ad almeno una delle riunioni cui è stato convocato, il sindaco Florindi avrebbe potuto verificare di persona l’andamento dei lavori che, come è noto, in occasione delle sessioni di bilancio, vengono sospesi: per cui l’ultima seduta utile è stata quella del 24 novembre e la prima del nuovo anno è fissata per il 19 gennaio. Quando si parla di ritardi, quindi, lo si fa senza cognizione di causa, prova ne è il fatto che, all’ordine del giorno della prossima seduta, figura proprio la legge sul commercio”.

Argirò entra poi nel merito della questione sollevata dal sindaco di Città di Sant’angelo e sottolinea il fatto che “la proposta di legge, nel testo licenziato dalla Giunta regionale, non rispondeva a tutte le esigenze emerse nel corso delle audizioni, a testimonianza di come il confronto sia stato utile per apportare dei primi miglioramenti alla norma, compresi quelli sugli outlet che reclama, lui sì tardivamente, Florindi. Già da martedì prossimo entreremo nel merito del provvedimento, per concludere l’esame della legge ed inviarla al Consiglio regionale così da fornire un concreto supporto alle categorie interessate e dare loro gli strumenti necessari a garantire la salvaguardia del livello occupazionale e una normativa in linea con le difficili dinamiche economiche in atto”.

maurizio_acerboSullo stesso tema interviene poi il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc), secondo cui “il presidente della Commissione consiliare Industria e commercio ha ragione quando rivendica la necessità di tempi adeguati in commissione per la nuova legge sul commercio. Purtroppo alcuni sindaci sembrano essersi trasformati in dipendenti della grande distribuzione provocando un dilagare selvaggio sul nostro territorio che non ha pari in Europa per densità”.

Secondo Acerbo la proposta di legge aveva come punto di forza la moratoria sulle autorizzazioni per la grande distribuzione. “Sullo stop all’insediamento di nuovi centri commerciali si era registrato un forte consenso delle organizzazioni di categoria. L’aver mantenuto a bagnomaria la legge in commissione ha significato fino ad ora vanificare quell’impegno assunto pubblicamente dalla giunta Chiodi e dall’assessore Castiglione. Se il provvedimento meritava i dovuti approfondimenti in commissione, come giustamente dichiara Argirò, nulla impediva di stralciare le quattro righe relative alla moratoria e approvarle subito”.

Rifondazione Comunista ha proposto, inoltre, di approvare la moratoria con un emendamento alla legge finanziaria. Emendamento che è stato respinto con la motivazione, da parte del Presidente Chiodi, che era necessario un’ulteriore discussione sulla questione all’interno della maggioranza.

Appare evidente quindi che la legge sul commercio ritarda anche, e forse soprattutto, perchè ci sono divisioni nella maggioranza rispetto alla moratoria. Rimane il fatto che l’Abruzzo ha la densità di grande distribuzione in rapporto alla popolazione più elevata d’Italia e che la città di Pescara in particolare è stata letteralmente soffocata nella sua vita economica dal proliferare selvaggio nell’area metropolitana di centri commerciali. A fronte di questa situazione abbiamo dovuto fare ricorso all’ostruzionismo per bloccare norme derogatorie nelle aree industriali e artigianali proposte da esponenti del PDL e dell’UDC in Consiglio regionale. La moratoria è indispensabile e va approvata al più presto possibile”.

Marina Serra

Impostazioni privacy