Crescono i consumi: volano i prestiti “familiari” e quelli richiesti per andare in vacanza

Dai dati di maggio pubblicati dalla Banca d’Italia emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in costante crescita, per un +2,3% su base annua, in un panorama che ormai da un paio d’anni è decisamente positivo, testimonia la ripresa dei consumi nel nostro Belpaese e conferma l’uscita dalla tanto odiata crisi economica.

A dire il vero anche istituti di credito o le finanziarie dimostrano una maggiore flessibilità, quanto meno rispetto al passato recente in cui per ottenere un finanziamento bisognava superare tutte le severissime verifiche, sulla reputazione creditizia e sulla capacità reddituale, considerate necessarie dalle banche e dalle finanziarie..

 

Questo rinnovato clima di ottimismo contribuisce a generare fiducia negli stessi consumatori, i quali si affidano sempre più facilmente agli istituti eroganti, anche per acquistare prodotti e servizi considerati più superflui; volano, ad esempio, i prestiti per viaggi, vacanze, prodotti tecnologici di fascia medio-alta, abbigliamento sportivo e abbonamenti in palestra (approfondimenti e confronto di prestiti e soluzioni finanziarie su http://www.calcoloprestito.org)

.Si calcola che saranno 28mila gli italiani che richiederanno un prestito per fare le vacanze estive, da soli o con famiglia al seguito, per un importo medio di 4.300 Euro, una crescita del 3%, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, e un capitale complessivo erogato di 120 milioni di Euro, 20 milioni in più del 2017.

 

Ciò che colpisce di più, però, è che, oltre ai canali tradizionali dei prestiti personali e dei finanziamenti finalizzati richiesti a una banca o a una finanziaria autorizzata, diventano sempre più importanti i canali alternativi, che dimostrano di essere molto creativi, come ad esempio quello che dei prestiti tra i parenti; secondo una ricerca condotta da Doxa nei mesi scorsi sono 800 i milioni mossi ogni anno attraverso piccoli o grandi prestiti, spesso non contrattualizzati, tra amici e parenti. Sale fino al 22% la percentuale di italiani che ogni 30 giorni si ritrova a dare denaro a qualche persona cara, mentre balza al 60% quella di chi lo fa sporadicamente; solo un prestito su cinque, però, si riferisce a un importo superiore a 50 Euro.

A essere sinceri, il prestito tra amici e conoscenti non è solo uno scambio di favori tra persone che fanno parte della stessa famiglia o dello stesso gruppo sociale, ma è diventato un vero e proprio business con la nascita delle piattaforme di social lending, che permettono a privati e a imprese di richiedere finanziamenti direttamente al prestatore, a tassi decisamente agevolati.

 

Insomma, le notizie che arrivano dal settore del credito al consumo sono più che positive, nonostante l’incertezza politica che il nostro Paese sta affrontando; forse è arrivato davvero il momento di tirare un sospiro di sollievo e buttarsi alle spalle quella che è stata molto probabilmente la crisi economica più nera dell’era moderna.

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