‘Zerosolfiti’ San Lorenzo, il sapore del vino autentico

Fare vino, e produrlo con standard qualitativi elevati, è un lavoro difficile che richiede una lunga e meticolosa attività che va dalla vigna ed arriva in cantina. Per questo, sebbene siano in molti ad improvvisarsi viticoltori, sono poche le aziende che riescono a garantire produzioni in grado di mantenere le promesse delle etichette.

San Lorenzo Vini rientra tra queste e all’interno della sua vasta gamma di prodotti, vanta anche la linea “Zerosolfiti” per due vitigni autoctoni Trebbiano e Montepulciano. Cerchiamo allora di capire qualcosa in più di questo vasto settore, chiediamo a Gianfranco Barbone (socio fondatore ed agronomo per San Lorenzo Vini)..

Cosa sono i solfiti? A cosa servono nel vino?

I solfiti sono sostanze contenti Zolfo che servono da antiossidante al vino ed hanno inoltre funzione antimicrobica. Nel vino prevengono l’ossidazione, quindi l’alterazione dello stesso e ne preservano le proprietà organolettiche. Bisogna considerare che naturalmente in fase di fermentazione il vino produce solfiti, quindi un minimo quantitativo ne è sempre contenuto anche in quei vini che si dichiarano “Senza Solfiti”.

Perchè parlate allora di vino Zerosolfiti?E come si produce?
San Lorenzo Vini mantiene già abitualmente un valore di solfiti molto basso in tutti i suoi prodotti, ma l’assenza di aggiunte artificiali di tali sostanze ci permette di denominare a tutti gli effetti come Zerosolfiti due vitigni tipicamente abruzzesi, uno rosso: il Montepulciano d’Abruzzo e uno bianco: il Trebbiano. Non è mai semplice raggiungere tale obiettivo, perchè per questo genere di produzione devono essere selezionati a mano solo i grappoli migliori, quelli che non hanno nessuna imperfezione e questi risultati sono ottenibili con un attento lavoro in vigna ed numerosi ingressi durante i mesi estivi. Solo a seguito di un’attenta cernita si procede con la vinificazione e si cerca sempre di mantenere inalterato il normale ciclo vitale dell’uva, degli acini e la conseguente naturale fermentazione.

Come si riconosce un vino veramente “senza solfiti”? Qual è il modo migliore per berlo?
È facile notare la differenza con gli altri vini, i prodotti di questo tipo mantengono profumi e colori intensi, che si distinguono nettamente poichè conservano il gusto e gli aromi autentici del vino della nostra tradizione.
Come azienda ci sentiamo di dover dare alcuni utili consigli per gustare al meglio questo tipo di bottiglia. Anzitutto considerare di stappare e consumare il vino in una unica occasione, in particolar modo il Trebbiano che andrebbe servito a 4-5° C e bevuto in un arco temporale di 2-3 ore al massimo. Una volta stappato, attendere qualche minuto prima di servirlo nei bicchieri da vino. Inoltre, raccomandiamo di cercare di lasciar riposare in verticale la bottiglia prima del consumo, per permettere ai residui (sali minerali) di raggiungere il fondo, prestando attenzione a non scolare o mettere in circolo le particelle durante la mescita.
Vini dai sapori così genuini, accompagnano bene pasti importanti nella più tradizionale delle maniere, carni rosse e pietanze ricche per il Montepulciano e, pesce carni bianche e formaggio per il Trebbiano.

L’approssimarsi delle festività natalizie, con i momenti di convivialità a tavola, offriranno tante occasioni per brindare, consigliamo allora di farlo con vini abruzzesi di eccellenza e San Lorenzo sa come arricchire le vostre tavole con gusto e qualità.

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