Francavilla, area Torre Ciarrapico e Chiesa San Francesco vincolati: Di Renzo auspica che il Comune fermi i lavori

stefano_di_renzo_2Francavilla al Mare. In una nota inviata al segretario comunale ed al sindaco, i consiglieri comunali di Francavilla al Mare Di Renzo e La Barba hanno comunicato che l’ufficio tutela monumentale della soprintendenza  per i beni architettonici e paesaggistici dell’Abruzzo, in una nota di risposta ad un quesito inviato dal loro gruppo consigliare, nella quale si chiedeva se i lavori autorizzati dall’Ente con al delibera di consiglio 65/13 riguardassero un’area sottoposa a vincolo, ha risposto positivamente secondo quanto disposto dagli articoli 10 e 13 del DL 22.01.04  n. 42.

“In sostanza – spiega Di Renzo – l’intervento edilizio autorizzato dall’Ente a favore di un privato andrebbe ad interessare una parte della recinzione muraria perimetrale dell’area della Torre Ciarrapico  risalente al XIV secolo, parliamo dei ruderi della Chiesa San Francesco. Il Comune avrebbe dovuto attivarsi con una procedura detta di ‘verifica dell’interesse culturale’ e/o, riteniamo, chiedere un parere alla Soprintendenza. Quindi prima di autorizzare un privato ad effettuare lavori edilizi invasivi su quell’area si doveva verificare che la stessa fosse esente da vincoli. Non sembra che il comune abbia attivato queste procedure e pertanto la delibera apparirebbe illegittima ed in quanto tale chiediamo al Sindaco di valutarne l’ annullamento in autotutela e di attivare le procedure per verificare l’effettiva sussistenza di vincoli monumentali su l’area ove è presente la Chiesa di S. Francesco. Un’altra dimostrazione di scarsa capacità di governo che l’amministrazione Luciani offre alla città. Si è concesso ad un privato l’autorizzazione a compromettere per sempre l’integrità di  un area monumentale di grande valore storico, il tutto in cambio di pochi metri di betonella che il privato si è impegnato a posizionare sulla stradina che gli consentirà un comodo accesso alla sua proprietà. Auspichiamo quindi l’annullamento della delibera in autotutela e l’avvio delle procedure di verifica dell’interesse culturale previste dalla legge”.

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