Vitalizio Del Turco. Sottanelli (Azione): “decisione frettolosa”

Nei giorni scorsi l’Ufficio di Presidenza del Senato ha disposto, con specifica delibera, la revoca del vitalizio all’ex ministro e presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, in virtù della condanna definitiva a 3 anni ed 11 mesi pronunciata dalla Corte di Cassazione nell’ottobre del 2018 per “induzione indebita”, in relazione all’inchiesta sulla cosiddetta “Sanitopoli” abruzzese.

 

Numerosi i commenti e le reazioni dal mondo della politica a seguito di questo provvedimento, tra queste quella di Azione, il partito di Carlo Calenda, che per voce dell’ex parlamentare abruzzese Giulio Sottanelli, del coordinamento regionale ha dichiarato: “La delibera dell’ufficio di presidenza del Senato è sbagliata e frettolosa. Sbagliata perché non tiene conto né del fatto che Del Turco è stato prosciolto da tutte le accuse di associazione per delinquere, corruzione e falso, né delle circostanze a dir poco inquietanti di questa vicenda. È rimasta, ad oggi, in piedi solo la sua condanna definitiva a 3 anni e 11 mesi, riferita al reato di “induzione indebita“ (che non era neppure in vigore all’epoca dei fatti): una condanna basata esplicitamente su una prova meramente indiretta. Voglio ricordare, infatti – prosegue l’ex parlamentare Giulio Sottanelli – che a fine processo non è rimasta in piedi alcuna prova diretta, e che nel corso dibattimento non è stata fatta piena luce sulla veridicità di molti riscontri.

 

Non solo: la condanna si fonda esclusivamente su delle fotografie (che neppure mostrano il denaro oggetto della presunta dazione), la cui autenticità è oggetto di contestazione sulla base di perizie di importati esperti, e su queste basi Del Turco ha chiesto la revisione del processo che sarà discussa davanti alla Cassazione all’udienza del 30 aprile 2021.

 

È evidente anche da questo quanto inopportuna e frettolosa sia stata la delibera adottata dal Senato contro una persona di 76 anni, malata e che necessità di cure giornaliere importanti. Una persona che, tra l’attività sindacale e quella istituzionale, ha dedicato la proprio vita al bene comune. Azione è nata anche per opporsi con decisione a queste forme di accanimento giustizialista della maggioranza a trazione grillina, cui fa da contraltare il pressapochismo con il quale il governo regala il reddito di cittadinanza anche a mafiosi e pregiudicati, senza alcun serio controllo.”

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