Val Vibrata spezzatino nel nuovo collegio elettorale. Comitato civico: scelta scellerata

Val Vibrata. Otto comuni saranno accorpati al collegio di Pescara, altri 4 in quello de L’Aquila.

 

Uno spezzatino elettorale, figlio della proposta di riforma dei collegi post-referendum che a penalizzare, più di ogni altro territorio, sembra quello della Val Vibrata, che a dire il vero già in passato aveva subito divisioni geografiche sul piano collegiale. Ora la storia si ripropone, con effetti potenziali ancora più devastanti sul piano della rappresentatività. A picchiare duro sulla questione, che è diventata attualità nelle ultime ore, è il Comitato civico Val Vibrata Monti della Laga nelle persone del presidente Domenico Di Matteo e del vice Tito Rubini.

 

“Una Val Vibrata spaccata, in abbandono e dimenticata e non potrebbe essersi un giudizio diverso dopo aver preso visione di una tale scelta”, analizzano con spirito critico Di Matteo e Rubini. “Questi sono i primi risultati della vittoria del SI all’ultimo referendum. E della posizione di tutti i partiti per avere più potere nelle liste bloccate e non dare la possibilità al popolo di scegliere”.

E sul piano pratico, dunque, il grosso della Val Vibrata farà parte del collegio di Pescara, mentre 4 centri dell’entroterra (Civitella, Ancarano, Torano Nuovo e Sant’Egidio) in quello aquilano.

A noi sembra un’idea assurda”, proseguono gli attivisti del Movimento, “ e va a danneggiare l’intero comprensorio storicamente messo da parte dai rappresentanti politici nazionali che hanno fatto solo promesse. Avremmo preferito un taglio delle indennità e dei benefici degli onoroevoli più che una riduzione della rappresentanza parlamentare.

Se la scelta è questa noi proponiamo di non dividere il territorio e di farlo confluire nello stesso collegio. In ogni caso il territorio della vallata viene indebolito ulteriormente. In passata, la Val Vibrata è stata messa ai margini sotto vari punti di vista e ora, assieme alla provincia di Teramo, rischia di scomparire dal radar della rappresentanza parlamentare.

“Vogliamo ringraziare”, la chiosa polemica, “ i parlamentari della provincia che hanno votato sì e non si sono opposti a questa divisione territoriale e non lo hanno difeso”.

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