Torano Nuovo, classe in quarantena. Fratelli d’Italia: la scuola media andava chiusa subito

Torano Nuovo. La scuola media andava chiusa immediatamente e i ragazzi e gli insegnanti, lunedì, non dovevano entrare.

 

A sostenerlo, in una nota, è il coordinamento di Torano Nuovo di Fratelli d’Italia dopo il caso di positività al Covid19 di una ragazza di seconda media alla quale viene espresso affetto e un augurio di pronta guarigione. Al momento, come da prassi, è stata messa in quarantena la classe, ma per Fratelli d’Italia bisognava fare di più.

“Il sindaco, massima autorità sanitaria, doveva sospendere le lezioni a tutela dei ragazzi delle altre due classi, delle loro famiglie e degli insegnanti”, si legge nella nota.

“È vero che il protocollo prevede la chiusura della sola aula dove è presente il caso Covid ma è pur vero che i Dpcm e la legislazione vigente non possono esimere gli amministratori dal buonsenso (si veda comune di Colonnella).

Nella scuola media di Torano Nuovo”, si legge ancora, “ci sono solo 3 classi e un numero esiguo di studenti, la possibilità di interazione e contatto tra i pochi ragazzi che la frequentano è pressoché certa.

La paura di prendere decisioni o il voler seguire, da meri burocrati, solo le direttive senza la volontà di prendersi responsabilità potrebbero creare una situazione poco piacevole all’intera comunità di Torano Nuovo.

La sanificazione. La sanificazione fatta nella serata di lunedì ha risolto il problema ieri ma se tra i ragazzi, i docenti o il personale Ata (cosa che non ci auguriamo) ci fosse un caso asintomatico, oggi, non accertato non sarebbe servita a nulla e sarebbe stata vanificata dal fatto che lunedi si sono svolte regolarmente le lezioni aumentando il rischio di contagi (tranne che per la classe con caso covid accertato). Il tampone fatto sulla persona positiva non ci dice il momento esatto in cui è stato contratto il virus.

Chiusura della scuola, tamponi subito a tutti, sanificazione e poi, messa in sicurezza, la riapertura della scuola perché solo così si può garantire la salute pubblica soprattutto in una piccola comunità come la nostra.

Siamo preoccupati da cittadini ma prima di tutto da padri, madri e figli di persone in difficoltà.

Capiamo che ci vuole coraggio per prendere delle decisioni ma se non lo si ha meglio tornare a fare il proprio lavoro, sicuramente con migliori risultati rispetto a quelli ottenuti come amministratori pubblici”.

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