Teramo, sit-in dializzati contro la Asl: presente anche il sindaco

C’era anche il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto alla manifestazione di protesta di questa mattina verso la ASL di Teramo, dell’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto, volta a chiedere il rispetto di alcune norme regionali, relative alle provvidenze in favore dei nefropatici. 

Il primo cittadino ha inviato due lettere, una alla stessa ASL e l’altra all’Assessore Regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, con le quali, anche nella veste di massima autorità sanitaria locale, rendendo nota la propria posizione, aggiunge altre considerazioni.

Nella lettera inviata ai vertici dell’azienda sanitaria teramana, il sindaco ricostruisce la vicenda sin dal varo di una norma definita dagli interessati come “una grande conquista”, che comunque negli anni ha subito modifiche ed integrazioni che hanno portato alla stesura definitiva della legge 29 del ‘98. Il Sindaco, in particolare, ricorda che la norma sancisce che l’erogazione delle provvidenze debba avvenire con cadenza mensile, mentre la ASL di Teramo,  con atto autonomo, ha provveduto ad adempiere alla disposizione con cadenza trimestrale. Ricordando poi altri passaggi e le ripetute richieste dell’associazione, il Sindaco chiede di conoscere le ragioni per le quali la ASL di Teramo adotta tale disposizione, e sollecita un ritorno alle indicazioni normative.

Nella missiva, non manca un passaggio in cui D’Alberto fa esplicito riferimento alle condizioni di vita delle persone che si sottopongono a dialisi, sottolineando le loro necessità, esigenze e priorità e rimarcando il significato e l’opportunità di un trattamento più degno, vista la loro già difficile situazione.

Da ultimo chiede ai vertici ASL di essere costantemente informato sulle problematiche che insorgono in merito alla vicenda. 

Nella lettera all’Assessore Regionale alla Sanità, invece, il sindaco chiede esplicitamente di rivedere la quantificazione delle provvidenze, ferma a quanto stabilito con i criteri delle legge del ’98, sollecitando un intervento del Consiglio Regionale per la modifica della norma, allo scopo di adeguare la definizione dei parametri di calcolo al costo della vita attuale.

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