Teramo, “Sfollati nelle nuove case entro settembre”

Dopo la pubblicazione delle graduatorie da parte del Comune di Teramo per l’assegnazione di nuove abitazioni agli sfollati, oggi il sindaco Gianguido D’Alberto, accompagnato dall’assessore Simone Mistichelli e dal Commissario Ater Nicola Salini ha fatto il punto sui prossimi passi.

Il primo cittadino ha tenuto a rimarcare quanto questa assegnazione debba essere provvisoria perché “ricostruire rimane l’obiettivo principale”. In questa fase famiglie rimaste purtroppo senza casa dopo le scosse di terremoto degli anni scorsi, hanno aderito su base volontaria. Verrà però concordata prossimamente una fase obbligatoria, come ha svelato questa mattina il dirigente comunale Remo Bernardi. Altro obiettivo è quello di far sì che le famiglie lascino al più presto le strutture ricettive.

Sono 53 le case assegnate, con compiti che adesso passeranno all’Ater e alla Protezione Civile. Andranno fatti dei sopralluoghi negli appartamenti “requisiti” dalla Regione Abruzzo per l’uopo e verificato che siano già in condizioni per essere abitabili (allacci, ecc). Le previsioni avanzate questa mattina disegnano una tempistica di circa un mese per completare il tutto, senza dimenticare il rogito notarile.

Dopo le graduatorie, le famiglie assegnatarie avranno 15 giorni di tempo per l’accettazione; la mancata comunicazione equivarrà ad un rifiuto. La Protezione civile garantirà comunque un contributo di 1500 euro a famiglia per il trasloco. Il Commissario Ater Salini ha comunque chiarito che, vista la pubblicazione antecedente delle graduatorie, si procederà dapprima con i comuni di Montorio, Mosciano ed Ancarano.

Tra l’altro ieri a Roma si è tenuto un incontro con il Commissario straordinario Farabollini, sulla ricostruzione post-sisma. La riunione, cui ha partecipato anche il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, era primariamente finalizzata alla ripartizione nelle varie sedi, dei 200 ingegneri che con il Decreto sblocca cantieri sono stati assegnati agli USR e ai Comuni. D’Alberto, in piena sintonia con il Presidente dell’USR Abruzzo Rivera e con il Presidente della Regione Marsilio, ha ribadito quanto già sostenuto in precedenti occasioni e cioè la irrisorietà del numero dei tecnici previsti in relazione all’esigenza reale. “Abbiamo ribadito la posizione da sempre sostenuta -ha detto il primo cittadino – e sulla quale in verità c’era stata una assunzione di impegno da parte dei nostri interlocutori, finora disattesa; e contestualmente abbiamo sollecitato un riequilibrio delle risorse, perché l’Abruzzo, cui è stato assegnato il 10% del totale, è palesemente penalizzato e ha visto indebolire il già critico percorso della ricostruzione”.

D’Alberto ha sostenuto che le risorse professionali ed economiche da assegnare, devono essere legate al reale fabbisogno e alle reali esigenze di ciascun territorio e non attribuite in maniera forfettaria. Di conseguenza, il Sindaco di Teramo ha chiesto al Commissario Farabollini una riflessione ulteriore per tornare a valutare le specifiche esigenze: “Vogliamo essere messi in condizioni di lavorare come i cittadini si attendono e per farlo chiediamo innanzitutto la disponibilità di un numero adeguato di personale”. La richiesta si è concretizzata nella sollecitazione indirizzata a tecnici e Commissario di stabilire un criterio diverso per il riparto degl ingegneri. Decisiva, in questo senso, sarà la nuova riunione convocata sempre a Roma per martedì prossimo, alla quale D’Alberto ha chiesto di invitare anche tutti i sindaci interessati.  “Proprio per confermare e rinforzare la nostra posizione, convocherò il giorno prima, lunedì, tutti sindaci del territorio teramano – aggiunge D’Alberto- Manterremo fermo il nostro atteggiamento e chiederemo il definitivo sblocco delle regole per la ricostruzione pubblica, in particolare quella legata all’edilizia popolare, che ha maggiormente sofferto lo stato delle cose. Continuiamo a registrare una pesante sottovalutazione delle nostre problematiche ma siamo sempre più pronti ad assumerci le responsabilità che ci competono. Per farlo, però, analogo atteggiamento deve essere assicurato sia dal Commissario sia dal Governo (anche da un nuovo futuro Governo). Noi non intendiamo più lasciare i cittadini senza risposte o con risposte continuamente rinviate. Abbiamo ricevuto promesse e annunci, sia l’ANCI che i Sindaci, ma ora chiediamo che i frutti di quegli annunci si traducano in atti concreti generati innanzitutto dalle valutazioni di chi vive sulla propria pelle, come i teramani  che rappresentiamo. E’ ora che si facciano scelte definitive e soprattutto giuste per far ripartire realmente la ricostruzione. Altrimenti ancora una volta le speranze attese dei cittadini saranno tradite”.

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