Teramo, sfollati fuori dagli alberghi entro il 30 giugno: “Termine troppo vicino”

Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, chiede alla Regione e alla Protezione Civile di definire con esattezza i termini di uscita degli assistiti Sisma 2016 presso le strutture alberghiere.

Facendo riferimento ad una recente comunicazione emanata sulla base di una indicazione unitaria nazionale, si prospetta la data del 30 giugno quale termine entro il quale tutti gli assistiti dovranno lasciare le strutture alberghiere. Per D’Alberto si tratta di un termine troppo ravvicinato, tale da non lasciare margini di azione congrui. Pertanto, il sindaco di Teramo chiede l’applicazione di una liberalità maggiore rispetto a tale data.

D’Alberto, che su tali questioni ha attivato una corrispondenza con Regione e Protezione Civile, denuncia la scarsa chiarezza sulle modalità di uscita dalle strutture ricettive, seppur la linea di indirizzo sia tesa a consentire alle famiglie il passaggio al Contributo di Autonoma Sistemazione. A questo proposito, e in considerazione del fatto che molti ospiti delle strutture alberghiere sono appartenenti a nuclei che versano in difficili condizioni economico sociali con ogni probabilità impossibilitati  ad anticipare le somme che consentono di trovare una soluzione alloggiativa, sollecita l’erogazione anticipata del Contributo per l’Autonoma Sistemazione.

Altra questione che il Sindaco di Teramo pone con urgenza è legata all’assegnazione delle somme per il trasloco e per l’arredo delle abitazioni concesse per l’emergenza abitativa alle famiglie destinatarie di immobili. Regione e Protezione Civile hanno manifestato disponibilità a concedere i fondi ma è necessario che si comprenda che questo non può avvenire a rendicontazione, anche in tal caso per via delle difficoltà economiche in cu versano molti nuclei familiari. Il Sindaco sollecita pertanto celerità nelle erogazione, ribadendo la disponibilità del Comune di Teramo ad anticipare tutto o in quota parte tali somme ma chiedendone almeno, agli enti in interlocuzione, un parziale acconto.

Altra considerazione di D’Alberto è legata alla consegna degli immobili acquistati dall’A.T.E.R sempre nel quadro dell’emergenza abitativa e già assegnati dal Comune ma di cui ancora non si sa nulla. E’ necessario e non più rinviabile, sostiene ancora D’Alberto, che l’ATER comunichi se e quando tali immobili saranno a disposizione delle famiglie.

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