Teramo, i sindacati alla Ruzzo Reti: “Superare il precariato cronico”

Le segreterie territoriali di FEMCA FILCTEM UILTEC, unitamente alla RSU aziendale, in merito alle posizioni assunte in questi giorni dall’ERSI (ente di controllo regionale del servizio idrico integrato) e dalla Ruzzo Reti SpA, ritengono necessario esprimere le proprie valutazioni.

“Il richiamo fatto dall’ERSI per una gestione che riporti la Ruzzo Reti spa nell’alveo di un equilibrio economico-finanziario che garantisca una prospettiva di crescita consolidata, rappresenta un punto evidentemente indiscutibile. Tuttavia riteniamo che non si possa considerare genericamente il costo del lavoro come l’unica causa delle criticità evidenziate. Il servizio idrico integrato nell’intera provincia di Teramo, attualmente, è garantito anche con l’ausilio dei lavoratori precari in somministrazione (alcuni da oltre dieci anni prestano servizio presso la Ruzzo Reti S.p.A.) i quali sono inseriti strutturalmente nell’organizzazione aziendale e contribuiscono alla continuità e alla qualità del servizio in settori strategici. Questa situazione è per lo più attribuibile al blocco delle assunzioni che per anni non ha consentito di gestire un fisiologico turn-over, in un periodo di tempo in cui sono andate in pensione circa 60 unità lavorative”.

E ancora: “Va inoltre ricordato che le segreterie FEMCA FILCTEM UILTEC sono firmatarie di un accordo di prossimità che è finalizzato al superamento definitivo della precarietà mediante l’avvio di selezioni del personale in un settore le cui caratteristiche non giustificherebbero tale tipologia contrattuale. Negli ultimi mesi, l’Azienda ha interrotto il rapporto di lavoro somministrato a circa 6/7 lavoratori, operativi con anzianità pluriennale ed esperienza in attività rilevanti del servizio, senza motivazioni evidenti. Chiediamo che queste decisioni vengano riconsiderate nell’ambito di una soluzione complessiva e condivisa del problema.T utto ciò oltre a determinare fortissime preoccupazioni tra i lavoratori sulle prospettive future, suscita perplessità sulle motivazioni che erano alla base dell’accordo di prossimità condiviso: garantire continuità occupazionale a questi  lavoratori, necessari ad assicurare il servizio, in funzione di un percorso di stabilizzazione da perfezionare attraverso il ricorso a selezioni pubbliche”.

“Avremmo preferito che, sul tema della gestione del servizio e dell’utilizzo abnorme di lavoro somministrato, l’Azienda, l’ERSI e la proprietà pubblica, i comuni della provincia di Teramo, non avessero usato toni polemici esasperati ma un atteggiamento concreto volto alla soluzione delle criticità che in altri contesti simili (SASI spa) hanno trovato soluzioni definitive – proseguono i sindacati – Il superamento del precariato oramai cronico consentirebbe anche di cogliere l’obiettivo, sollecitato dall’ERSI, del consolidamento del costo del lavoro attraverso l’abbattimento dei costi di fornitura che si erogano da anni alle società di intermediazione dei lavoratori in  somministrazione. È assolutamente necessario inoltre ridiscutere alcune scelte strategiche compiute in questi ultimi tempi, sulle quali le OO.SS hanno chiesto formalmente un confronto specifico alla Ruzzo Reti SpA, come ad esempio quella dell’esternalizzazione di alcuni servizi, secondo noi di primaria importanza (quali ad esempio: sicurezza, servizio legale, recupero crediti, letture contatori, call center, front office, ricorso alle partite iva, ecc..), nonostante la presenza di adeguate professionalità all’interno dell’azienda con esperienza specifica. Su questi argomenti abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di confronto che valuti tutte le opzioni finalizzate alla reinternalizzazione di detti servizi essenziali o caratteristici ed alla limitazione del ricorso alle consulenze esterne esclusivamente entro il perimetro delle compatibilità professionali non presenti in azienda, evitando, in questo modo, l’impoverimento delle risorse interne”.

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