Teramo, pef stadio: “In consiglio un atto di democrazia per mascherare la mancanza di voti?”

All’esito del consiglio comunale di ieri, il Coordinamento Comunale del Centrodestra al comune di Teramo, “da sempre a favore sia delle iniziative imprenditoriali che del rispetto dell’interesse pubblico, non può esimersi dal dover svolgere una riflessione sull’importante tematica del P.E.F. dello stadio Bonolis”.
“Nei giorni scorsi, ripetutamente, i consiglieri comunali di centrodestra hanno evidenziato le numerose criticità che emergevano dall’istruttoria compiuta dal Comune sul provvedimento oggetto di discussione. Si è chiesta a gran voce la possibilità di approfondire l’argomento, con pareri tecnici a tutela in primis dell’interesse pubblico. Dinanzi a ciò, il sindaco D’Alberto ha ritenuto di tirare dritto per la sua strada, fino a ieri quando, pur riferendo di avere i numeri per approvare il provvedimento, che si ricorda avere una durata sino al 2080, ha invocato il principio di democrazia, inteso come confronto e, dopo ben due sospensioni del Consiglio Comunale, non ha portato a votazione il provvedimento. Viene da chiedere al sindaco del cambiamento: è certo che il principio di democrazia ieri applicato in realtà non sia stato utile solo a risolvere una grana in maggioranza attesa la mancanza dei voti favorevoli al provvedimento?”
E ancora: “Il principio di democrazia (inteso come confronto) non poteva essere applicato quando veniva invocato dalle minoranze consiliari atteso che un provvedimento di tale portata avrebbe dovuto trovare pieno coinvolgimento della città così da applicare finalmente la tanto sbandierata e poco utilizzata democrazia partecipata? Le perplessità sollevate dal centrodestra, che solo ieri sono state infine recepite, non potevano essere accolte prima così da evitare una seduta di consiglio inutile oltre che una evidente perdita di tempo a danno della città? Il tempo impiegato per svolgere l’asserito pranzo con il concessionario, così come riferito dalla stampa locale, non poteva essere utilizzato per richiedere un parere all’ANAC, così come pure suggerito dai consulenti esterni, o quantomeno leggere alcune delibere della stessa Autorità pronunciate nei mesi scorsi aventi ad oggetto casi simili?”.
Ed infine: “Un’ultima domanda al sindaco: cosa succederà nel caso in cui l’ANAC dovesse emettere un parere negativo? I consiglieri di maggioranza avranno la forza di procedere ugualmente o sulla questione stadio calerà il sipario? Restiamo pertanto nella paziente attesa che l’amministrazione D’Alberto, invece di scaricare la propria sciatteria amministrativa su altri, provveda ad acquisire il banale e dovuto parere dell’avvocatura comunale sulla procedura e richieda il parere preventivo dell’ANAC (autorità anticorruzione). A quel punto saremo prontissimi a entrare nel merito del progetto e anche a sostenerlo, consapevoli come siamo che negli ultimi 3 anni abbondanti il poco che si è visto a Teramo non afferisce certamente alle (inesistenti) iniziative pubbliche ma solo alla buona volontà di qualche soggetto privato”.
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