Teramo, nuovo ospedale: “L’amministrazione sale sul carrozzone, per noi unico sito è Villa Mosca”

La Federazione provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, con il segretario provinciale Mirko De Berardinis, hanno ribadito la posizione del partito: no allo spostamento dell’ospedale di Teramo a Piano d’Accio, a Fiumicino o altrove; Si alla realizzazione di un nuovo ospedale di 2° livello nell’area dell’attuale “Mazzini” a Villa Mosca.

“Rifondazione Comunista – ha dichiarato il segretario De Berardinis – si batterà contro qualsiasi ipotesi di delocalizzazione del nostro ospedale di Teramo a Piano d’Accio o altrove, insieme alla cittadinanza, al Comitato per il “Mazzini”, alle associazioni ed alle altre forze politiche che condividono questa linea. Critichiamo fortemente l’Amministrazione comunale di Teramo che nei giorni scorsi si è dichiarata favorevole alla costruzione del nuovo ospedale a Piano d’Accio, purché il sito del “Mazzini” non venga chiuso e abbandonato del tutto, ma possa ospitare uffici ed ambulatori della ASL. Dunque la giunta D’Alberto che finora era rimasta silente e ondivaga sull’argomento della localizzazione, ha scelto con chiarezza da che parte stare salendo sul “carrozzone” di quanti vogliono spostare l’ospedale a Piano d’Accio, in buona compagnia di molti amministratori e consiglieri provinciali e regionali del centrodestra e dei vertici aziendali della ASL. Ci batteremo per impedire questa follia, insieme ai diecimila teramani che hanno firmato la proposta del Comitato promotore per il nuovo ospedale “Mazzini” di Teramo che ringraziamo per lo straordinario lavoro svolto. La giunta D’Alberto intende calpestare queste migliaia di firme? Ricordiamo che qualche anno fa gli stessi esponenti che oggi rappresentano la maggioranza avevano partecipato alla raccolta firme (oltre 5000) contro l’abbattimento del vecchio stadio comunale voluto dal centrodestra che governava la città. In quel caso i “democratici” si sollevarono chiedendo di ascoltare la cittadinanza e far partecipare la collettività alle scelte urbanistiche. Oggi che amministrano loro continuano ad ignorare ben diecimila firme di teramani che hanno detto chiaramente No allo spostamento dell’ospedale. Ma anche tanti cittadini, sindaci e rappresentanti dei comuni montani e delle aree interne sono contrari all’ipotesi di spostare l’ospedale, allontanandolo rispetto alle loro zone. Qual è dunque l’interesse nel compiere questa scelta? C’è il rispetto della volontà popolare oppure a Teramo il potere è nelle mani di qualche dirigente sanitario che pensa di comandare come vuole?”.

E ancora: “Siamo favorevoli alla realizzazione di un nuovo ospedale di 2° livello a Teramo e riteniamo che l’unico sito idoneo sia quello dell’attuale nosocomio, nel quartiere di Villa Mosca. L’area del “Mazzini” presenta tutte le condizioni favorevoli alla presenza di una struttura sanitaria e gli spazi sono già di proprietà della ASL. Quindi un nuovo ospedale a Villa Mosca costerebbe di meno e potrebbe essere realizzato in minor tempo, al contrario delle balle che vengono raccontate. Si tratta inoltre di una collocazione perfetta, in una zona all’interno della città poco distante dal centro e quindi facilmente raggiungibile da tutti, sia con il trasporto pubblico che con le infrastrutture già esistenti, specie dalla popolazione in età più avanzata maggiormente bisognosa di cure e assistenza ospedaliera. Pertanto riteniamo sbagliata ed irresponsabile qualsiasi proposta che preveda la costruzione del nuovo ospedale in altri luoghi come Piano d’Accio o Fiumicino, su terreni privati, in zone distanti dalla città, con un enorme consumo di suolo e la cancellazione indiscriminata di aree verdi, considerando anche l’ingente dispendio di risorse economiche per le opere accessorie. Senza alcuna certezza né sui tempi (si parla di 7-8-10 anni) né sui costi (circa 260 milioni di euro!) ancora senza copertura finanziaria. Vigileremo ed impediremo agli amministratori pubblici di commettere scempi deturpando l’ambiente e gestendo le risorse statali per costruire cattedrali nel deserto”.

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