Teramo, nuovo ospedale. Il sindaco: “Anche i medici devono dire la loro”

Anche i medici, ma in generale tutto il personale sanitario, devono dire la propria sul nuovo ospedale.

E’ il parere espresso oggi dal sindaco Gianguido D’Alberto, all’indomani dello stop al project financing della Pizzarotti sul nuovo nosocomio di Teramo e conseguente necessità di riavviare il processo daccapo.

“La discussione si riapre e quello della sanità è un tema assolutamente aperto – ha detto D’Alberto questa mattina – Abbiamo già chiesto un consiglio comunale congiunto con L’Aquila che si svolgerà in Emiciclo. Teramo deve avere un ospedale di secondo livello nel capoluogo di provincia, ma non si prescindere dall”ottica di dialogo con tutta la rete della sanità abruzzese”.

In tal senso, il primo cittadino invoca anche “una presa di posizione dei medici in tal senso, ma ancheggi  tutto il personale sanitario, per capire le funzionalità e dove è possibile migliorare. Vanno eliminate le proposte che non sono sostenibili. Vogliamo il confronto non il conflitto – ha concluso D’Alberto riferendosi a L’Aquila – Senza porre i temi in un’ottica di potenziano del nostro territorio, finirà tutto in una sconfitta”.

In Emiclo si proverà a portare anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

+ EUROPA “Il gruppo  consiliare “ + Europa + Teramo” ritiene che la costruzione dell’ospedale nuovo sia di fondamentale importanza  per il territorio teramano, non solo nel senso più stretto di capoluogo, ma della provincia tutta – dicono Ilaria De Sanctis ed Emiliano Carginari – Solo con la costruzione di una  nuova struttura sarà possibile rimodulare l’offerta sanitaria, giacchè come è stato osservato, attualmente il Mazzini risulterebbe inidoneo, nell’ottica degli spazi, a ospitare sistemi all’avanguardia. Se veramente ambiamo a un’offerta sanitaria tale da farci diventare centro di eccellenza, non solo in Italia. è chiaro che dobbiamo avere una struttura adatta per poter dotare l’ospedale di strumenti innovativi, come ad esempio la robotica. E’ per noi di evidente importanza che la politica e la Asl  agiscano all’unisono, superando il dibattito che in questi giorni ha appassionato i più sulla location dell’Ospedale. Per noi questa discussione  viene superata dalla dimensione baricentrica e strategica che dovrà avere la struttura se la si immagina come un ospedale territoriale. La  nostra posizione positiva sul nuovo ospedale, certo non ci fa dimenticare che, contestualmente, dobbiamo pensare alla destinazione che si vuole dare al Mazzini, onde evitare che possa diventare un contenitore vuoto in un quartiere residenziale come Villa Mosca”.

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