Teramo: “L’amministrazione D’Alberto continua a collezionare disastri”

Teramo. “L‘amministrazione D’Alberto procede verso la sua disfatta continuando a collezionare disastri”.

Lo dice Luca Corona, consigliere comunale della lista civica “Oltre”.

“Quanto si sta verificando negli ultimi giorni ne è la prova provata, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno. Ne ricordiamo solo alcuni aspetti, i più eclatanti ma non certo i soli. Pensiamo alla gestione del servizio dei parcheggi a pagamento in città. Archiviata l’esperienza della Tercoop e degli “omini” al posto dei parcometri, e assegnato il servizio alla Easy Help passando per un project, adesso regna il caos. Basti pensare alla situazione registrata in via Savini che è l’espressione massima della confusione epocale di chi amministra: dove le strisce erano bianche a indicare gli stalli liberi, sono state ridisegnate blu, salvo poi – davanti all’ira dei cittadini – essere cancellate e ridisegnate di nuovo bianche. Così non può non tornare in mente quello che si è verificato per gli stalli davanti alla Casa di riposo “De Benedictis” dove l’amministrazione ha dovuto fare dietrofront su tutta la linea e anche questo la dice lunga. Un capitolo a parte va all’aumento esponenziale del costo della sosta che sta già consegnando un centro storico sempre più desertificato, costoso com’è sia da raggiungere per chi viene a sbrigare faccende o fare acquisti, sia per chi ci abita ed è ancora in attesa di risposte adeguate per la sosta dei residenti. Che, ad oggi, ancora non ne hanno”.

E ancora: “Pensiamo poi alla Teramo Ambiente, diventata oggi società in house grazie all’acquisto a suon di milioni di euro – da parte del Comune – delle quote del socio privato. L’affido alla TeAm della gestione del verde pubblico è un’altra provata del fallimento dell’amministrazione. Siamo ad agosto e stiamo ancora qui a parlare di sfalcio. In alcuni punti del territorio è stato effettuato malissimo procedendo con dei tagli approssimativi, in altri è stato fatto in modo incompleto con un lato della via dove le erbacce sono state tagliate mentre sull’altro lato non sono state toccate. In altri punti della città, invece, allo sfalcio non si é provveduto affatto. Quello che emerge con chiarezza è che si interviene oramai “a richiesta”, sulla base delle proteste e rimostranze dei cittadini gridate più a gran voce”.

“Pensiamo anche alla gravità dello spostamento delle cabina di trasformazione primaria alla Cona, quella che i teramani sono abituati a chiamare “la Centrale” e che a fronte di un impegno di fondi europei pari a 2,750 milioni di euro euro ha semplicemente attraversato la strada, visto che è stata solo spostata da un lato della via all’altro lato”, prosegue Corona. “Questo nonostante fosse stato evidenziato con chiarezza come l’utilizzo di quei fondi (che sono comunque soldi pubblici) fosse finalizzato ad una “delocalizzazione” che significa “spostare altrove” la Centrale. Certo, per procedere ad una vera delocalizzazione (come nell’ipotesi di Contrada Gattia di cui si era parlato a suo tempo) l’impegno di spesa sarebbe stato maggiore ma avrebbe portato ad una soluzione definitiva e non si sarebbe tradotto in una presa in giro dei cittadini che adesso, una volta toccata con mano la beffa, si sono organizzati con una raccolta di firme per procedere con una diffida al Comune. E’ questa la partecipazione di cui parla l’amministrazione D’Alberto? Cosa ha esattamente condiviso in questo caso e con chi?”.

Fino alle ultime vicende del Teramo Calcio “nel certificare l’incapacità e il fallimento dell’azione dell’esecutivo del sindaco D’Alberto che ad un certo punto interviene, sale sulla passerella com’è nel suo stile, prende lui in mano la palla, tranquillizza i tifosi e lo fa mentre continua ad agitarsi lo spettro del Pef, il Piano economico finanziario, evidentemente a suo tempo troppo sbilanciato a favore del soggetto privato. In tutto questo, il Tar boccia il ricorso che è stato presentato e così adesso il calcio cittadino riparte nella migliore delle ipotesi dal Campionato di serie” D”( Lega Nazionale Dilettanti)”.

In conclusione il consigliere Corona ricorda “un’altra disfatta amministrativa e cioè quel project che interessa il Canile comunale di Carapollo: un’attesa lunga oramai tre anni, mentre nel frattempo i cani vengono ancora accolti da una struttura privata a Castelbasso dove, però, il costo del loro mantenimento giornaliero è superiore rispetto a quello che si sosterrà a Teramo nel momento in cui i cani rientreranno nel Canile di Carapollo”.

 

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