Teramo, la replica di Futuro In a Core: “Dovrebbe pensare a lavorare”

Il coordinatore di Futuro In Teramo, Giovanbattista Quintiliani, replica così alla presa di posizione delle scorse ore dell’assessore alla Cultura Andrea Core.

“Ho letto con un certo sconforto la risposta stizzita dell’assessore Core al consiglio offerto al sindaco ed alla sua numerosa giunta di provvedere quanto prima al rimborso del 40% alle quasi 400 famiglie teramane che hanno pagato in anticipo la tariffa scuolabus – dice Quintiliani – Lo sconforto provato non è per me, che oramai nel mezzo del cammin della mia vita di personaggi con la boria del giovane assessore ne ho visti passare tanti, ma è per le famiglie teramane che hanno pagato un servizio, per forza maggiore non ne hanno usufruito in misura piena, e ciò nonostante sono costrette ad ascoltare taluno che reclama di aver pensato di rimborsare, ma di essere in attesa, per provvedervi, di fantomatiche indicazioni governative”.

E ancora: “La informo assessore che il comune di Campli ha già provveduto, con una mera variazione di bilancio; non credo che il sindaco Agostinelli abbia proclamato l’indipendenza del territorio farnese dalla Repubblica Italiana per poter procedere al rimborso, né che abbia agito contra legem. Credo piuttosto nella capacità e nell’incapacità di chi amministra, nella sensibilità di chi preferisce il fare al comunicare; comunicazione la Sua, quella della giunta e del sindaco che oramai suona come un disco rotto, con due anni di governo cittadino sulle spalle, senza che si sia visto alcun risultato apprezzabile, Lei ancora fa polemiche sulle passate amministrazioni: pensi a lavorare piuttosto. In merito alle paventate e presunte indicazioni che dovrebbero arrivare dal Governo e che secondo il suo ragionamento potrebbero incidere sul quantum del rimborso della tariffa per il servizio scuolabus, già certo sino al 4 maggio, immagino che l’unica di cui Lei possa aver congetturato e che potrebbe avere un senso (?), rispetto al mancato rimborso o all’attesa di deliberare sulla variazione di bilancio, possa essere una norma che dispone la riapertura delle scuole dal 05 maggio 2020, ma, sinceramente, confido che financo Lei non possa credere ad un’eventualità del genere, ed allora perché annunciare e non provvedere? Perché con la più che probabile certezza della chiusura anticipata dell’anno scolastico non provvedere a rimborsare le quasi 400 famiglie teramane che hanno già pagato un servizio di cui non hanno usufruito a marzo ed aprile e ragionevolmente non usufruiranno a maggio e giugno? La risposta è semplice: non ci avete pensato, ed al consiglio dato avete reagito con stizza, alla proposta di confronto con spocchia, indicando addirittura il campo del quale ci dovremmo occupare: non siamo in un gulag, caro assessore, né in qualche Repubblica caraibica tanto cara a qualche suo sodale, qui vige la regola del confronto”.

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