Teramo, giovani ed alcol: Corona chiede al Comune campagna di prevenzione

Nella prossima seduta ordinaria del Consiglio Comunale di Teramo, Luca Corona, consigliere della Lista Civica “Oltre”, sottoporrà alla discussione e votazione dell’assemblea una mozione finalizzata ad affrontare la problematica “alcol da sballo che non risparmia – e le cronache ce lo ricordano puntualmente – i giovani teramani”.

“Il riferimento non è solo a quei minorenni che nei mesi scorsi hanno dato il peggio di sé sul territorio comunale, ma a tutti i giovani che sono coinvolti dalla questione alcol o siano lambiti dalla problematica perché frequentano amici che la subiscono. A livello nazionale, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al pandemia hanno stimato nell’ordine del 250% l’aumento del consumo di bevande alcooliche durante il 2020: in Italia si contano 4 milioni di “binge drinkers”, persone che bevono più di cinque alcolici in poco tempo, e di questi 830.000 hanno un’età compresa tra 11 e 25 anni”.

E ancora: “Altro dato significativo è quello relativo all’approvvigionamento delle bevande alcoliche che, nel periodo del lockdown, ha visto il mercato rafforzare nuovi canali alternativi (e anche meno controllati per quanto riguarda il divieto di vendita a minori), tanto che gli acquisti su canali online di e-commerce, per il settore delle bevande alcoliche, “si stima abbiano conosciuto un’impennata nel 2020 tra il 181% e il 250% nell’home delivery. Da qui la necessità, urgente e sollecita, di mettere in campo nuove strategie di prevenzione e promozione della salute nei confronti degli adolescenti e preadolescenti “bevitori contestuali”, che consumano “alcol da sballo” in situazioni particolari, come ad esempio il sabato sera con gli amici. La mozione ha quindi l’obiettivo di alzare l’attenzione, impegnando sindaco e giunta a voler promuovere una cultura di attenzione finalizzata alla consapevolezza e alla moderazione nell’uso di alcolici. Una campagna di prevenzione e promozione per la quale è essenziale attivare una rete capillare di soggetti sul territorio – Istituzioni, famiglie, associazioni, scuole, insegnanti, operatori del settore, professionisti con differenti competenze – per avviare un percorso di recupero di una socialità e di un divertimento sano”.

 

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