Teramo, fondi per l’ex manicomio: “Quanto tempo ci vorrà rifinanziare l’opera?”

Sarà discussa domani, durante il Consiglio Regionale, l’interpellanza presentata dal Capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani, e firmata anche dal Consigliere del “Gruppo Misto” Marianna Scoccia, avente per oggetto “Interventi di valorizzazione ex manicomio di S. Antonio Abate – Teramo Fondi Masterplan – stato attuazione”.

“La vicenda è ormai nota – spiega Sandro Mariani – e ha visto la Giunta Marsilio sottrarre la scorsa estate importanti Fondi Masterplan alla provincia di Teramo. Dinanzi alle rimostranze del territorio la maggioranza si è affrettata a spiegare che queste somme erano state tolte momentaneamente per essere impiegate nell’emergenza Covid-19 e sarebbero state ristornate in seguito, quando sarebbe arrivato il momento di portare i progetti a compimento con la nuova programmazione di fondi 2021-2027. Per quanto concerne gli interventi sull’ex manicomio nel cuore di Teramo sono state sottratte il 93% delle risorse, cifre importanti che oggi rischiano di stoppare, chi sa per quanto, la riqualificazione di questa struttura strategica per il futuro della città”.

“Voglio quindi sapere dal Governatore Marsilio e dall’Assessore competente, considerato che l’Università di Teramo, soggetto attuatore del progetto, asserisce di aver rispettato i termini della convenzione e del cronoprogramma stabiliti dalla Delibera CIPE n. 26 del 2018 quali sono gli elementi che hanno portato la Regione Abruzzo a includere la riqualificazione dell’area dell’ex manicomio di Teramo tra le opere da de-finanziare, apparentemente in maniera provvisoria, con apposita delibera dello scorso luglio? Se questo 7% forfettario lasciato ai soggetti attuatori non dovesse bastare a coprire le spese tecniche come potranno procedere gli stessi alla copertura finanziaria? Atteso che il codice degli appalti in Italia prevede che un’opera possa essere progettata fino a livello esecutivo solo in presenza della certezza del finanziamento per la sua realizzazione, ad oggi come fanno i soggetti attuatori a giustificare l’approvazione dei progetti esecutivi se non hanno la certezza del finanziamento visto che non hanno le convenzioni per la realizzazione in mano? In quali tempi ragionevolmente verranno finanziate le opere attualmente definanziate?”.

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