Teramo, Alberto Covelli sulla questione della terapia intensiva neonatale

“Approssimandoci alle elezioni nazionali, le forze politiche di entrambi gli schieramenti rispolverano antiche e vecchie attenzioni verso la Nostra comunità. Ed allora in qualità di cittadino, prima ancora che come candidato Sindaco auspico che i nostri prossimi rappresentanti nazionali, all’indomani del verdetto delle urne, svolgano delle vere e proprie “battaglie” a difesa della nostra Città”, scrive in una nota Alberto Covelli.

“Un Capoluogo di Provincia come il Nostro ha necessità di tornare ad assumere il ruolo di capofila dell’intera provincia e sul punto, per determinate questioni, l’attività politica locale potrà fare ben poco se i rappresentanti delle Istituzioni Superiori eletti dal territorio non andranno ad assumere impegni concreti”.

“La qualità della vita di un territorio come il nostro si misura anche dalla qualità dei servizi collegati e sul punto l’attenzione non può che andare nel settore della sanità pubblica.
Abbiamo ripetutamente ascoltato l’importanza che potrà rivestire il nuovo Ospedale unico nella nostra città ma la novità di uno ospedale dovrà essere anticipata anche da una maggiore attenzione nei confronti dei servizi erogati all’utenza”.

“È impensabile che il nostro ospedale sia privo di un reparto come la T.I.N. (Terapia Intensiva Neonatale), che in molti cittadini, per loro fortuna, non conoscono neppure la tipologia di specializzazione medica erogata. Di contro, una residuale e minima parte dei nostri concittadini oltre a conoscere di cosa si tratti si è vista costretta, loro malgrado, a far nascere i propri figli in strutture fuori provincia”.

“Allora è bene ribadirlo che la Terapia Intensiva Neonatale oltre ad essere un servizio sanitario, è in primis un salvavita per quei neonati, per fortuna pochi, che nel venire al mondo necessitano di particolare assistenza strumentale ed intensiva ed in secundis una fonte di tranquillità per i futuri genitori che in presenza di gravidanze particolari vogliono ottenere tale assistenza presso l’ospedale più vicino anche in considerazione degli ottimi sanitari operanti nel Nostro ospedale cittadino.
Il vulnus della questione sembrerebbe attenere ad una normativa nazionale che, numeri alla mano, riterrebbe che ad una provincia come la nostra, quindi all’ospedale della nostra città, intesa come numero di abitanti non spetterebbe la T.I.N”.

“Se così fosse – conclude Covelli – i nostri prossimi rappresentanti nazionali, dovrebbero farsi carico della questione, dovrebbero sensibilizzare l’Organo Legislativo Nazionale, facendo intendere che i neonati e le loro famiglie della nostra città e provincia, non sono meno importanti rispetto a quelli delle altre province abruzzesi; ciò in considerazione del fatto che in Abruzzo, gli ospedali di Pescara, Chieti e di L’Aquila sono dotati di reparti di Terapia Intensiva Neonatale.
Rivolgo un appello a difesa della mia Città e dell’intera provincia affinché i candidati alle prossime elezioni politiche assumano un preciso e puntuale impegno quantomeno a portare la questione sul tavolo politico nazionale atteso che il mio personale interessamento alla problematica risalente già dal 2014 si è scontrato con la dura legge del “non si può fare”.

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