Strada tra Tottea e Campotosto, “Ecco il no del Comitato di Impatto Ambientale della Regione”

Il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo lo scorso 2 dicembre ha rilasciato Valutazione di Incidenza Ambientale in parte negativa sul progetto “Comprensorio Tottea”, “stoppando, come richiesto da Stazione Ornitologica e dal Parco del Gran Sasso, la realizzazione di una nuova strada di quasi due chilometri all’interno di un magnifico bosco nel parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga. Il tutto non per fare una ciclabile come qualcuno ha sostenuto ma una “pista trattorabile” come scritto nel progetto, cancellando una antica mulattiera con selciato in pietra che in qualsiasi parte del mondo sarebbe essa stessa un motivo di visita per i turisti, assieme alle rarissime specie di piante e animali presenti e a un paesaggio magnifico”.

A dirlo la Stazione Ornitologica Abruzzese.

A questo punto appaiono surreali e anche sconfortanti i soliti lamenti degli amministratori fautori dell’ipotesi stradale che incolpano le tutele per fauna, flora, habitat e paesaggio proclamando allo stesso tempo con giri di parole di non voler sventrare l’ambiente. Ci chiediamo: hanno visto i contenuti del progetto oppure parlano solo per slogan, come quello di “unire con una strada” le province di L’Aquila e Teramo, come se non esistessero già la SS.80 e l’Autostrada? Andare con le ruspe in un bosco in zona di tutela di un parco nazionale abbattendo un numero imprecisato di alberi e svilendo una magnifica mulattiera in pietra come lo definiscono? Possibile che non riescano a pensare che nei parchi bisogna investire sui percorsi escursionistici, perché i turisti restano nei luoghi preservati e non per sostare sull’ennesima strada? Che attorno al Lago di Campotosto e lungo la SS.80 è fondamentale tutelare con percorsi protetti dove possibile e con appositi sistemi negli altri punti (rallentatori; semafori; controllo di velocità) i cicloturisti da chi percorre con le auto e soprattutto con le le moto la circumlacuale e la statale come se fosse in un gran premio in pista? Come fare turismo in bici respirando i fumi come in una tangenziale e rischiando la pelle ad ogni curva? Alcune di queste misure avrebbero, tra l’altro un beneficio nel mitigare il problema degli incidenti con la fauna selvatica. Il Parco e il Comitato V.I.A. e la stessa S.O.A. nelle osservazioni non hanno avuto alcunché da ridire sulla restante parte degli interventi proposti dal comune di Crognaleto su tracciati già esistenti e per riqualificare i fontanili e le fogne. Si proceda quindi in tal senso per sviluppare forme di turismo sostenibili e non con le solite ricette fatte di ruspe e affini: le progettazioni devono essere coerenti con la protezione della Natura”.

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