Sant’Omero, day-hospital oncologico. Fratelli d’Italia: il servizio va potenziato. Sit-in dinanzi all’ospedale

Sant’Omero. Un presidio dinanzi all’ospedale Val Vibrata, assieme al paziente simbolo della protesta del day hospital oncologico.

 

Ieri mattina gli attivisti di Fratelli d’Italia-An hanno inscenato un sit-in di protesta dinanzi all’ospedale di Sant’Omero per protestare contro la decisione della Asl di non prevedere più il paso caldo per coloro che si sottopongo al trattamento di chemioterapia.

E le rassicurazioni arrivate dalla Asl, che ha in parte corretto il tiro sulla vicenda (non solo il panino per i malati, ma la possibilità in casi particolari di prevedere un pasto completo) non hanno di certo arginato la presa di posizione del partito. Al sit-in dinanzi all’ospedale era presente anche Marco Ruggieri, il paziente che ha sollevato il caso, che ha raccontato nel dettaglio la vicenda.

Alla mobilitazione erano presenti diversi rappresentanti di Fratelli d’Italia. Dalla coordinatrice provinciale Marilena Rossi, il consigliere comunale di Torano Nuovo Luca Frangioni, Fabrizio Scardecchia (coordinatore del circolo di Tortoreto), Raimondo Micheli (consigliere comunale a Teramo e candidato alle prossime regionali), Domenico Dezi (coordinatore del circolo di Torano Nuovo).

Al di là del caso specifico, legato al pasto previsto per i pazienti, la mobilitazione mattutina è stata l’occasione per aprire un focus su quello che è la politica sanitaria a livello provinciale, partendo poi da Sant’Omero. “ Il caso del day-hospital oncologico”, ha commentato Luca Frangioni, “ è lo specchio di come vengano gestite alcune situazioni che riguardano la sanità e di come la politica regionale sia distante dalle esigenze dei malati e del territorio”.

A rincarare a dose Fabrizio Scardecchia, coordinatore del circolo di Tortoreto. “ Tra tagli e strategie confusionarie in materia di sanità”, aggiunge, “ si rischia di alimentare solo la mobilità passiva. Noi non siamo per l’ospedale unico, ma piuttosto di potenziale le strutture esistenti.  La risposta dalla Asl sui pasti per i pazienti del day- hospital oncologico non ci convince. Di certo la vicenda pasti è solo un segmento di una situazione molto più ampia laddove è necessario potenziare il servizio con medici e professionalità imprescindibili, come uno psicologico e un nutrizionista”.

 

 

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