Roseto, Norante a Nugnes e Pavone: ‘bentornati nel centrodestra’

Roseto. “Non posso che augurare un sincero benvenuto o per meglio dire bentornato nel centro-destra a Enio Pavone, Angelo Marcone e, naturalmente, Mario Nugnes all’indomani del risultato nelle recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Teramo”.

Lo ha dichiarato l’esponente del centrodestra rosetano, Antonio Norante, spiegando che “per Pavone e per il centro-destra si tratta di un vero e proprio ritorno del figlio perso e ritrovato. Infatti, dopo una lunga militanza socialista con ruoli di secondo piano nelle varie alleanze con il PCI-PDS-DS-PD, non si può dimenticare che fu proprio il centro-destra a valorizzarlo candidandolo e contribuendo ad eleggerlo come Sindaco di Roseto nel 2011. Dopodichè lo ha riproposto, con lealtà, nel 2016, nonostante molte riserve sollevate anche tra i suoi più vicini collaboratori ed alleati di ieri e di oggi. Senza dimenticare che lo stesso Sottanelli, dopo averlo criticato molto duramente, al ballottaggio gli preferì l’allora candidato Di Girolamo.  Marcone, dopo essere stato un simpatizzante grillino, aveva poi manifestato simpatie per il centro-destra, soprattutto dopo essere uscito sbattendo la porta dall’area sottanelliana. Quindi si era avvicinato alla Lega nell’ultima fase in cui rivestiva il ruolo di consigliere di opposizione, per poi tornare al riparo sotto le ali protettrici dello stesso Sottanelli. Mario Nugnes invece, dopo aver ricoperto il ruolo di vice-presidente prima e di consigliere delegato con il Presidente della provincia Renzo Di Sabatino del PD, successivamente all’elezione di Diego Di Bonaventura come Presidente espresso dal centro-destra ha continuato a ricoprire il ruolo di consigliere provinciale mantenendo deleghe importanti”.

“Tutti e tre – aggiunge -, assieme ai loro nuovi amici che compongono l’attuale maggioranza a Roseto, dopo aver abiurato il partitismo, compresi i partiti di cui hanno fatto parte o grazie ai quali sono riusciti ad ottenere incarichi istituzionali, alla vigilia delle elezioni comunali si sono scoperti civici. Dopo essersi immersi in un bagno purificatore tentando di apparire paladini di un inedito social-civismo, hanno tentato di far dimenticare il loro passato provando a presentarsi immacolati alle elezioni amministrative di Roseto. Elezioni in cui, purtroppo, l’hanno fatta da padroni il trasformismo, l’ipocrisia, l’ambiguità, le diatribe interne, i personalismi e tanti altri aspetti deteriori della politica che hanno attraversato un po’ tutti gli schieramenti in campo. Oggi la decisione di rientrare nel centro-destra, sancita con l’elezione a consigliere provinciale di Enio Pavone, porta finalmente un po’ di chiarezza ed è anche una risposta alle legittime considerazioni critiche espresse giustamente dal consigliere William Di Marco quando ha parlato recentemente di falso politico riferendosi a quanto accaduto a Roseto nelle recenti amministrative. Probabilmente la decisione di rientrare nel centro-destra assunta con le elezioni in provincia si sarebbe dovuta annunciare prima del ballottaggio a Roseto per garantire maggiore trasparenza e non essere accusati di aver ingannato quel cinquanta per cento di elettori rosetani che sono andati a votare. Essersi presentati a Roseto sventolando la bandiera del civismo, seppur incrostato da ogni tipo di trasversalità, e poi confluire nel centro-destra può rischiare di apparire una strategia politico-elettorale volutamente ambigua e pianificata del genere “il fine giustifica i mezzi”. Quello odierno di Pavone, Marcone e Nugnes è stato quindi un chiarimento necessario per evitare che il tanto decantato civismo non venisse recepito solo come opportunismo da parte di chi denigra sempre i partiti guardandosi bene dal farlo quando invece si ottengono prebende, incarichi, consulenze o assessorati. Mi rendo conto che questa scelta di rientrare nel centro-destra è giunta dopo un itinerario a dir poco tortuoso e confusionario, più adatto a una Parigi-Dakar che a un percorso politico, ma è importante che siano giunti finalmente ad un punto d’arrivo. Sono in molti a sperare che questa volta non si tratti di un tentativo per riciclarsi ancora una volta, ma che sia un approdo definitivo e utile a chiarire finalmente la loro posizione politica. Alcuni attenti osservatori però hanno evidenziato che questo cambio di schieramento fatto dopo il voto comunale arriva proprio alla vigilia dell’assegnazione degli assessorati in Provincia, per cui potrebbe essere letta come una legittima ma poco ideologica aspirazione ad altre poltrone. D’altra parte è difficile smentire chi lo afferma considerato che un concetto caratterizzante buona parte della politica italiana di questi ultimi anni è stato quello del “o Franza o Spagna, purchè se magna” famosa espressione attribuita al Guicciardini. Personalmente sono sicuro che le poltrone e gli incarichi non c’entrino nulla con quest’ultima decisione dei nostri amici di rientrare nel centro-destra in quanto ritengo si tratti di una libera scelta politica, dal valore morale e ideale, utile per proseguire una vera e convinta missione sociale, elementi questi ultimi che sgombrano il campo da qualsiasi dubbio ed ogni possibile illazione. L’importante è averla fatta e in modo chiaro e definitivo, per cui meglio tardi che mai !  Ma si tratta di una scelta che non soddisfa affatto il Partito Democratico, beffato dopo il grave errore di appoggiare al ballottaggio Nugnes senza intuire che lui ed i suoi amici stavano per svoltare a destra. Al contrario del Presidente Marsilio il quale, con chiaroveggenza, pareva aver già capito nel corso della parte finale della campagna elettorale dove sarebbe approdata l’imbarcazione di Nugnes e dei cosiddetti civici una volta ammainata la bandiera del sedotto e abbandonato Calenda”.

“A proposito di quest’ultimo, ora è lecito domandarsi cosa farà lo stratega Sottanelli ? Dopo il PPI, il PD, Ginoble, Monti, Quagliarello, Calenda, Gatti, un vero e proprio slalom speciale degno della coppa del mondo di specialità, si stabilizzerà definitivamente anche lui nel centro-destra ? Glielo auguriamo, se non altro per mettere fine ad un estenuante percorso politico e personale che rischia di essere letto più come la ricerca di qualche strapuntino che finalizzato al reale raggiungimento di obiettivi politici concreti a favore della collettività rosetana. Resta un’ultima, legittima domanda: ma adesso che la maggioranza ha votato in Provincia al centro-destra, cosa accadrà all’interno del Comune di Roseto ? Intanto Buon Natale!”, conclude Norante.

 

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