Roseto, lavori sul ponte Fosso Canale: ‘il merito è di Tommaso Ginoble’

Roseto. “C’è da nutrire grande preoccupazione, e da cittadini anche una sincero timore, se Mario Nugnes, in un comunicato diffuso alla vigilia dell’ufficializzazione della sua candidatura a sindaco, prende in giro i rosetani a tal punto da appropriarsi di un’opera non sua”.

Il riferimento delle dichiarazioni rese dai consiglieri di maggioranza Simone Aloisi e Marco Angelini (che è anche consigliere provinciale) è ai lavori in corso sul ponte di Fosso Canale sulla SS150. “Ieri infatti Nugnes si è recato in sopralluogo facendosi immortalare accanto ai lavori e avendo l’ardire di sostenere in una nota ufficiale che questi siano partiti su suo impulso. Per fortuna i rosetani e la stampa locale hanno buona memoria e gli stessi articoli di stampa allegati sbugiardano il “tallone d’Achille” di Giulio Sottanelli visto che le pubblicazioni testimoniano sia a settembre 2020 che a gennaio 2021 testimoniano come quei lavori siano partiti grazie alle relazioni che Tommaso Ginoble ha tessuto con l’Anas in qualità di esponente della Commissione parlamentare Ambiente e Lavori Pubblici”.

“Ci sono le dichiarazioni – dichiarano Angelini e Aloisi – ma soprattutto c’è la concordanza temporale visto che i lavori sono partiti quando il provincia c’era Diego Di Bonaventura e nel cui esecutivo non figura Mario Nugnes.

Anzi – proseguono i due consiglieri – ancora ci si domanda qual è stato il contributo da vicepresidente della Provincia di Mario Nugnes in relazione a Roseto, visto che nel segno della sua irrilevanza ci si ricorda solo del fatto che la Provincia (durante il suo mandato) non è riuscita ad appaltare la redazione dell’incarico del Piano regolatore di Roseto, e come amministrazione abbiamo dovuto provvedere autonomamente individuando un’altra stazione appaltante”.

“Dunque, ringraziamo Nugnes per aver fatto da comparsa nella foto dei lavori partiti grazie a Tommaso Ginoble, ma lo ringraziamo anche per le brutte figure che sta rimediando e che ci aiutano a far capire ai rosetani quanto sia “avventuriera e spregiudicata” la sua candidatura”, concludono.

 

 

 

Simone Aloisi

 

Marco Angelini

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