Roseto, Fratelli d’Italia: ‘caos condoni edilizi: centinaia pratiche sospese’

Roseto. Da circa due anni a seguito del pensionamento del Geometra incaricato, non è possibile completare la sanatoria relativa ai piccoli abusi edilizi attraverso il condono, centinaia le pratiche in sospeso nel Comune di Roseto degli Abruzzi.

 

£A seguito del pensionamento del Geometra incaricato all’espletamento delle pratiche di condono, il Comune di Roseto non rilascia più permessi di costruire in sanatoria, in quanto non è più presente il tecnico istruttore delle pratiche, creando anche un danno economico all’Ente in quanto non si richiedono neppure gli oneri dovuti ai cittadini che hanno fatto tale richiesta”, dichiara Francesco Di Giuseppe coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.

“A dicembre 2018 scadrà l’ennesima proroga nazionale dei termini di condono e, non essendo nemmeno chiara l’applicazione della normativa sul silenzio assenso, i cittadini rosetani rischiano oltre al danno la beffa: Cosa succederebbe qualora la proroga non venisse rinnovata dal governo? Il Comune chiederà la demolizione delle opere auto denunciate dai cittadini? I cittadini dovranno aprire dei contenziosi verso il comune inadempiente? Quanto costerà alla collettività l’inerzia dell’amministrazione? Questa amministrazione si dimostra ancora una volta fallace sia da un punto di vista programmatico che amministrativo continuando a non dare risposte ai cittadini e privandoli di un loro diritto, ad oggi sono centinaia le pratiche che devono ancora essere rilasciate del primo e del secondo condono, ci sono addirittura pratiche risalenti al 1985!”

“Chiediamo all’Amministrazione di incaricare un tecnico istruttore al più presto e ricordiamo ai cittadini che qualora avessero presentato una richiesta in passato di condono di premurarsi di controllarla per verificare l’effettiva evasione tramite il rilascio da parte del Comune del permesso di costruire o della concessione edilizia in sanatoria, non è infatti sufficiente la sola domanda corredata di pagamento”, conclude Di Giuseppe.

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