Roseto, dirette del consiglio risparmiando 6mila euro

Roseto. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale è stata approvata, con voto unanime dei presenti e con la sola eccezione dei consiglieri Teresa Ginoble e Nicola Petrini che per protesta hanno abbandonato l’aula, una risoluzione urgente avente ad oggetto l’interpretazione autentica dell’articolo 39, comma 10 del Regolamento Consigliare, voluta per permettere all’Ente un risparmio di oltre 6 mila euro annui.

“Appena insediata mi sono resa conto dell’esistenza di una previsione assolutamente anacronistica del nostro Regolamento Comunale che imponeva di trasmettere in televisione le sedute dell’Assise” spiega il Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti.

“Questo avveniva nonostante il nostro Comune da tempo, attraverso un rilevante investimento in infrastrutture digitali, assicurava la trasmissione in diretta delle sedute di Consiglio Comunale su piattaforme gratuite e di libero accesso come YouTube e Digital Democracy. Ciononostante si continuava a trasmettere in differita la seduta di Consiglio Comunale su una televisione locale, peraltro in orari improbabili con costi rilevanti, circa 500,00 euro a trasmissione”.

“Questa situazione ha imposto una mia riflessione, condivisa con la maggioranza e, grazie all’approvazione di questa risoluzione, il Comune di Roseto degli Abruzzi andrà a risparmiare circa 6 mila euro all’anno eliminando l’obbligo di dare a una televisione la ripresa del Consiglio Comunale e lasciando invece lo streaming dello stesso, internalizzando al contempo il servizio di ripresa e messa in onda delle riprese utilizzando risorse già presenti in Municipio” continua il Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti. “Una scelta, questa, che permetterà un risparmio alle casse comunali garantendo comunque la pubblicità e la diffusione delle sedute del Consiglio Comunale”.

“E’ di tutta evidenza infatti che, in questi anni, il modo di guardare la tv è cambiato con l’introduzione delle nuove tecnologie e delle piattaforme di distribuzione che permettono di accedere a contenuti in streaming on demand in maniera gratuita – chiosano i gruppi di maggioranza – per cui è strano che la risoluzione non sia stata condivisa anche dai consiglieri Ginoble e Petrini che hanno invece aspramente contestato questa visione di risparmio, uscendo per protesta dall’Aula”.

 

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