Revoca Salvatori: ecco la posizione di Bellante Bene Comune

Bellante. Sulla vicenda legata alla revoca da assessore di Roberto Salvatori prende posizione, con una nota, Ennio Chiavetta, capogruppo di Bellante Bene Comune. Chiavetta fa un’articolata ricostruzione di quella che è stata la genesi della lista che ora governa il Comune di Bellante.

 

 

“Abbiamo appreso, senza stupore”, si legge in una nota,  “della candidatura a consigliere provinciale nella lista di destra dell’assessore Salvatori, ci sorprende il “ruggito del coniglio” emesso dal sindaco Melchiorre.

 

Ricordiamo che nel 2016, a ridosso delle elezioni amministrative, il PD, condusse   una trattativa palese con la sinistra ed una occulta con la destra.

 

La sinistra manifestò perplessità sulla candidatura dell’attuale sindaco e chiese le primarie di coalizione alle quali alcuni dirigenti del PD diedero un finto e tardivo assenso ma nei fatti non si concretizzò.

 

L’interesse di chi muoveva le pedine non era quello di dare alla comunità bellantese un sindaco condiviso, bensì disporre di una postazione importante in funzione di non chiare prospettive politiche.

L’adozione stessa del simbolo, in precedenza scelto dalla destra e dato alla stampa, poi assunto dalla lista del PD e del candidato Melchiorre, danno a quella lista una connotazione inequivocabile.

 

Con il comunicato che il sindaco ha affidato alla stampa è emersa con chiarezza la composizione della sua maggioranza.

 

Il sindaco Melchiorre è arrivato persino a sostenere, nel suo comunicato, che sia lui che altri componenti della maggioranza, se informati, avrebbero potuto sostenerne la candidatura e contribuire alla elezione di Salvatori, evidentemente votando la lista di destra in provincia.

 

Chiediamo al Pd, dopo tre anni di amministrazione e di ambiguità politica, di fare chiarezza e dire come pensa di interpretare a Bellante il nuovo corso che il neo segretario Zingaretti sembra voglia avviare.

 

Chiediamo ai consiglieri comunali del Pd, che in questi anni hanno sofferto questa ambiguità e l’inefficienza che ha prodotto, come pensano di uscire dalla crisi che ha investito l’amministrazione in coerenza con la nuova linea politica del nuovo corso?”.

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