Quanto conta la Val Vibrata? La replica di Diego Di Bonaventura: bisogna remare tutti dalla stessa parte

Val Vibrata poco considerata dalla “nuova” amministrazione provinciale? Non proprio. Non si è fatta attendere la replica di Diego Di Bonaventura, presidente della Provincia, alle stoccate arrivate dal coordinamento Pd della Val Vibrata.

 

Oltre ad analizzare gli aspetti di natura organizzativa, nella distribuzione delle deleghe, Di Bonanventura invita tutti a remare nella stessa direzione, non dimenticando quelle che sono le attuali funzioni della Provincia.

 

“Deleghe aperte, molte non assegnate e rimaste nelle mie mani proprio a garanzia degli interessi dell’intero territorio”, si legge in una nota, “un Consiglio in scadenza: al massimo entro marzo bisognerà andare a nuove elezioni. L’enorme rispetto che abbiamo verso le istituzioni – anche quando non condividiamo ratio e obiettivi delle leggi, come nel caso della Delrio che ha impoverito la Democrazia e paralizzato un ente cerniera indispensabile – ci ha condotto a entrare in punta di piedi in una amministrazione che ha rinnovato il Presidente ma non il Consiglio.

 

 

 

Una situazione temporanea che sarà sanata solo con il rinnovo dell’Assemblea ponendo un paletto, per quanto parziale, a questa anomalia istituzionale. Parlare di mancata rappresentanza, in una simile circostanza, significa non aver capito cosa è e come opera, in questo momento, l’ente Provincia.

 

 

 

La totale e imparziale attenzione verso tutto il territorio è dimostrata dagli atti approvati in queste poche settimane: abbiamo mantenuto gli impegni assunti dalla precedente amministrazione e abbiamo votato le deliberazioni praticamente all’unanimità con un programma di investimenti che conferma l’assoluta ed equanime attenzione nei confronti dell’ambito vibratiano.

 

 

 

“Non sono abituato ad amministrare pesando luoghi e persone con il manuale Cencelli”, aggiunge Di Bonaventura, “è una politica che non mi appartiene, scelgo e decido pensando solo ai cittadini. E vorrei che cominciassimo a raccontarci come una comunità unica che mi piacerebbe vedere unita verso lo stesso obiettivo: la competizione, attiva e propositiva, con le altre province di questa Regione. Se vogliamo recuperare un ruolo, tutti, dobbiamo imparare a giocare nella stessa parte del campo”.

 

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