Nereto, Sert e centro vaccinazioni: l’affondo del Pd. Sindaco sotto accusa

Nereto. Il trasferimento del centro vaccinazioni, da Nereto a Tortoreto, all’insaputa del sindaco e senza apparenti motivazioni, anima il dibattito politico a Nereto.

 

E offre lo spunto al circolo del Pd per assestare un colpo all’amministrazione civica, anche in relazione a tutta una serie di situazioni del recente passato.

L’affondo. “La difesa degli uffici e dei servizi, che negli anni sono stati ubicati a Nereto grazie al lavoro e alla tenacia di tanti amministratori”, si legge nella nota,” non è mai stata una preoccupazione dell’attuale primo Cittadino. Giova ricordare che quando rivestiva il ruolo di Vice Sindaco ha assistito, senza battere ciglio, al trasferimento dell’Unione dei Comuni che, non a caso, era stata posta a Nereto. Abbiamo rischiato, sempre quando Laurenzi era Vice Sindaco, di perdere anche l’Ufficio Territoriale per l’Agricoltura (UTA) e l’Agenzia per la Promozione Culturale (ex Centro Servizi Culturali). Se questi Uffici sono rimasti a Nereto lo si deve unicamente al lavoro del Sindaco Giuliano Di Flavio e alla sua amministrazione. Così come è il frutto del lavoro dell’Amministrazione Di Flavio l’attribuzione a Nereto della sede dei Carabinieri Forestali che, pare, di prossima inaugurazione”.

Che fine ha fatto il Corecom. Nella lunga nota, i Dem ricordano anche l’impegno, dell’ex sindaco, nel portare una delegazione del comitato regionale per le comunicazioni, unica sede in provincia di Teramo, allestendo anche i relativi locali.

Questione Sert. “Il sindaco”, prosegue la nota, ”  agita, a giorni alterni, la roboante perentoria richiesta di cacciare dal nostro territorio il SERT. I suoi assessori hanno a più riprese assicurato che sarebbe stato facile, facilissimo, anzi cosa praticamente fatta, ma sono passati due anni; non di certo un dettaglio per una operazione che, dicono, essere facile.  Ricordiamo, invece, la capacità dimostrata dall’amministrazione Di Flavio che in un solo giorno è riuscita ad elaborare un documento e a raccogliere l’adesione di altri due Sindaci, scongiurando così la chiusura della Guardia Medica a Nereto, dimostrando tutt’altra capacità di azione rispetto a questa amministrazione.

 

Tanto per la memoria e per la verità storica e per ricordare, ai tanti che coltivano una narrazione slegata dai fatti, quanto la nostra Comunità abbia perso grazie al minuzioso lavoro, quello sì oscuro ma tenace, che portò alla fine anticipata di quella Amministrazione. E ancora, sempre per togliere un po’ di polvere, ricordiamo che grazie al lavoro svolto alla luce del sole e nelle sedi istituzionali, sempre quella amministrazione riuscì far aprire a Nereto lo sportello dell’Area di Crisi Complessa Val Vibrata-Val Tronto.

Negli anni le nostre amministrazioni sono riuscite a valorizzare il ruolo di Nereto portando uffici e servizi grazie a una chiara visione strategica e di lungo respiro. Ora, al contrario, si naviga a vista. Perdere un ufficio o un servizio, per i cittadini e per le imprese non è, banalmente, un fatto di comodità o di vuoto vanto. Al contrario, ogni realizzazione, ogni conquista, ogni nuova acquisizione chiama in causa il ruolo e la funzione che Nereto può esercitare. Per questo ci allarma il trasferimento dell’Ufficio Vaccinazioni. Per questo chiediamo e chiederemo spiegazioni”.

 

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