Montorio, i Progressisti richiamano all’unità del centrosinistra: “O andremo da soli”

“Negli ultimi 6 anni abbiamo assistito ad una serie di follie politiche degne di uno spettacolo teatrale, se non fosse che influenzavano la vita reale, la pelle dei cittadini montoriesi e quindi sangue e carne di persone, cittadini, amici, parenti che non conoscono le dinamiche politiche ( e a cui, forse, nemmeno interessano) e che subiscono decisioni prese da 4/5 personaggi (non in cerca di autore ma di una identità poltronesca, di un “ruolo” politico)”. A dirlo i Progressisti Montorio.

 

“Se uno spettacolo teatrale non funziona, la casa di produzione, la direzione artistica, cambia cast, riaggiusta il copione, manda a casa gli attori scarsi e chiama altri attori… a volte cambia anche regia. Nel nostro caso invece si persevera, portando in scena sempre lo stesso spettacolo fallimentare, con gli stessi attori inadeguati, con la stessa regia incapace. Da due anni chiediamo di superare le divisioni del centro sinistra montoriese, gli odi, le ripicche, i dispettucci da scuola dell’infanzia, tutto inascoltato. Da due anni abbiamo lanciato appelli per l’unità, la ricostruzione, la riapertura di un dialogo tra tutte le anime della sinistra montoriese… tutto inascoltato. Ci eravamo messi a disposizione due anni fa e lo abbiamo fatto anche oggi, credendo e forse sperando in una discussione collegiale e in una scelta di percorso condivisa con tutte le anime di sinistra e invece il candidato sindaco, colui che dovrebbe risollevare le sorti del nostro paese e del centrosinistra, viene scelto in caminetti per pochi intimi”.

E ancora: “Crediamo che questa gestione politica del circolo sia fallimentare, una gestione personale e privata di quello che ormai è un partito che a livello locale non esiste più.
Le riunioni indette dai vertici provinciali e regionali, con la partecipazione di famosi big politici (che si ricordano di Montorio SOLO quando ci sono le elezioni) non tengono conto delle varie voci di sinistra. I Progressisti ripetono per l’ennesima volta che non ci sono veti su nomi, ma sui metodi di scelta. L’unità del centrosinistra non si ottiene con il valzer dei presunti candidati ma con un coinvolgimento attivo di tutti gli attori presenti sul territorio, delle forze politiche e di quelle civiche. Nessuno è autosufficiente. Lo scrivemmo nel 2018 e lo confermiamo oggi: con questa unità di intenti noi ci siamo, altrimenti percorreremo la nostra strada”.

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