Giulianova, Vasanella: ‘la mia verità sui lavori al porto’

Giulianova. “Durante la mia Presidenza all’Ente Porto di Giulianova, ho avuto modo tra l’altro, di vedere, in buona parte, la realizzazione del braccio per la messa in sicurezza del porto, senza però, poter incidere sulle varie fasi progettuali. I consigli di amministrazione dell’ente che si sono succeduti negli ultimi 15 anni si sono adoperati per reperire fondi sulla base di un Progetto Preliminare, capace di dare maggiore sicurezza al nostro porto e limitare il pericoloso fenomeno dell’insabbiamento”.

 

E’ quanto dichiarato dall’ex presidente dell’Ente Porto, Paolo Vasanella, ricordando che “l’ex Assessore Regionale Morra, al quale va ascritto, come tutti sanno, il merito di questo importante obbiettivo raggiunto, riuscì a trovare attraverso i fondi FAR PAS una risorsa pari a 4,2 milioni di € per realizzare tale opera e bloccare la somma attraverso la firma dell ‘APQ’, ricordo ancora, avvenuto la vigilia di ferragosto del 2014. Si poteva dare inizio, finalmente, ad un sogno che la città aspettava da tanti anni ! La Regione Abruzzo, a guida D’Alfonso, che ha sempre considerato il nostro porto un semplice ” snodo d’acqua “, quindi con scarsa valenza turistica ed economica, senza nessun merito, si ritrovò a dare corso alle successive fasi progettuali, definitivo ed esecutivo che pensò bene di non affidare all’Ente Porto, ma al Provveditorato delle opere Pubbliche di Lazio-Abruzzo, facendola divenire stazione appaltante. Il responsabile unico del progetto, nominato dalla Regione non ritenne necessario l’assoggettamento a verifica di “VIA” , ed indisse la gara d’appalto integrato che si aggiudicò la ditta ‘Schiavo’ alla quale competeva la redazione il progetto esecutivo, approvato regolarmente dal provveditorato stesso. Oggi, a distanza di tre anni , apprendo con vivo stupore, dal Presidente Verticelli, che l’opera, priva della necessaria verifica di VIA è da considerarsi ‘Abusiva’. Inoltre, sulla base di rilievi batimetrici eseguiti recentemente dall’ente, sull’opera incompiuta, viene rilevato che la larghezza della base dell’ opera non corrisponderebbe a quella prevista, ed un utilizzo di materiale difforme rispetto al progetto preliminare, avrebbero dato luogo alla formazione di buche di circa sei-otto metri facendo perdere staticità all’opera stessa”.

Vicende che mettono in discussione l’operato dell’amministrazione regionale guidata da D’Alfonso e lascia alcuni dubbi all’ex presidente dell’Ente Porto giuliese: “se avesse concesso, nei tempi giusti, il ribasso d’asta, prodotto dalla gara di appalto di 950 mila € e l’opera fosse stata eseguita, secondo il progetto esecutivo, costruendo il riccio dove allocare il faro e la parte interna del braccio, forse si sarebbe evitato il verificarsi dei successivi danni ? le sollecitazioni ufficiali da parte dell’ Ente, ad avere le risorse, più volte promesse, non avrebbero meritato un cenno di riscontro? come mai, non ha ritenuto opportuno incaricare gli uffici Regionali preposti a controllare l’operato della stazione appaltante da Lei scelta, del Provveditorato OO.PP.-RUP e del Direttore dei lavori ?  chi avrebbe dovuto controllare tutte queste difformità ?”

Frecciatina anche ai refenti locali dell’ormai Governatore d’Abruzzo, perchè “hanno solo saputo frapporre ostacoli e creare problemi, invece che contribuire a risolverli”. La notizia di oggi è che, l’organo competente, ” Nucleo di Valutazione Regionale”, ha dichiarato che l’opera non è assoggettabile a VIA e quindi è ultimabile, stante la valutazione dei problemi amministrativi da parte del Presidente Verticelli, poiché i lavori sono fermi.

“Voglio altresì sperare che per la sicurezza della navigazione e l’incolumità di chi va per mare, bisogna evitare che quanto realizzato, seguiti a deteriorarsi. Voglio infine sperare che l’attuale Presidente pro-tempore della Regione assieme agli Assessori e consiglieri Regionali della Provincia Teramana, riescano a trovare tempo e volontà per occuparsi del nostro porto, e sul libro ‘Master-Plan’ che il Senatore D’Alfonso ha tanto sbandierato, prima di abbandonare l’Abruzzo, possano essere trovate le risorse necessarie per terminare l’opera”.

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