Giulianova, scontro sui social tra Costantini e Di Salvatore

Giulianova. Botta e risposta tra i social tra il sindaco di Giulianova e il professore dell’Università di Teramo di diritto costituzionale.

Enzo Di Salvatore aveva commentato il passaggio dal Polo Civico alla Lega del sindaco Costantini che ha risposto con un commento ‘Una persona al disopra delle parti’ corredato dalla foto del santito elettorale del docente universitario, candidatosi con una lista di sinistra alle Europee 2014.

Lo stesso professo di diritto costituzionale ha ribattuto sui social: “Il sindaco di Giulianova – criticato da me ieri per esser passato alla Lega, tradendo così il mandato elettorale affidatogli dai cittadini – pensa di minare la mia credibilità pubblicando ovunque questa foto che risale al 2014, quando mi candidai da indipendente alle elezioni europee con la lista L’Altra Europa con Tsipras. Che sia persona di sinistra non ne ho mai fatto mistero. E non credo sia un reato esserlo. Ciò, tuttavia, non mi ha mai impedito – e non mi impedisce – di criticare chi ricopra un ruolo pubblico: a destra, al centro o a sinistra. Tant’è che nel 2014 la mia più impietosa critica la rivolsi proprio a L’Altra Europa con Tsipras – da cui uscii senza peraltro entrare nella Lega – per la posizione che SEL ebbe sulla raffineria di Taranto. Poi ebbi modo di criticare anche Alexis Tsipras durante una riunione tenutasi in Parlamento con Naomi Klein per via della politica estrattivista portata avanti dal suo governo al fine di porre rimedio ai problemi economici del Paese (quando, si badi: i cittadini greci – diversamente dai giuliesi – morivano letteralmente di fame; e forse una qualche ragione Tsipras pure ce l’aveva). Ancora: ho criticato il PD di Renzi e il PD in tutte le sue infinite mutazioni, Sinistra Italiana, Rifondazione comunista, il M5S, la Lega, l’ex Presidente della Regione Marche Ceriscioli, l’ex Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso, l’ex Presidente del Consiglio Conte. Così come, però, ho dato una mano a tutte le forze politiche dell’arco costituzionale e pure di quello incostituzionale: Lega compresa, come è accaduto con il referendum del 2016. Quindi non vedo perché dovrei smettere ora: cos’è, lesa maestà?”

Di Salvatore chiude il commento con un invito piuttosto espilicito a Costantini: “Piuttosto, fossi nel sindaco mi preoccuperei di dare una risposta credibile agli elettori che lo hanno votato perché candidato con sei liste civiche e che ora se lo ritrovano a governare con la Lega. E questa risposta – qualcuno glielo dica – è una e una soltanto: le dimissioni”.

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