Giulianova, amministrative 2019. L’amarezza di Franco Arboretti: “Temo per il futuro della città” NOSTRO SERVIZIO

E’ uno sconfitto ma vincente. Franco Arboretti, leader del Cittadino Governante, non esce vincitore da queste elezioni amministrative, per una manciata di voti non ottiene neppure la possibilità di approdare al ballottaggio. Non è vincitore, ma è comunque vincente.

Perché il Cittadino Governante rispetto alle prime esperienze ha triplicato le preferenze. E c’è di più: Arboretti è stato premiato col voto disgiunto. Ha ottenuto 3376 voti su 2951 conquistati dalle tre liste che lo sostenevano. Un saldo attivo di 425 voti.

Analizzando ancora meglio il dato in percentuale emerge che Arboretti ha ottenuto il 25,83 per cento delle preferenze, mentre le tre liste complessivamente il 24,07 per cento. Il migliore di tutti tra i tre candidati che sino alla fine hanno lottato voto su voto per il ballottaggio. Perché sia Jwan Costantini che Pietro Tribuiani rispetto alle percentuali complessive delle liste hanno fatto registrare un segno negativo. A conferma che chi ha votato un candidato delle loro liste ha poi scelto Arboretti come sindaco.

Una magra consolazione comunque per il fondatore del Cittadino Governante che prende atto della scelta fatta dai giuliesi in queste elezioni. Il Partito Democratico è di fatto scomparso dal Consiglio Comunale di Giulianova, così come il Movimento 5 Stelle. Il candidato Gabriele Filipponi, nonché segretario dell’Unione Comunale dei Dem, è andato malissimo.

I vertici del Pd provinciali erano propensi ad un’alleanza con Arboretti. E da parte di quest’ultimo c’era stata una chiara apertura, sino a 48 ore prima dell’ufficializzazione delle liste. Ma da Filipponi non c’è stato alcun passo indietro. Alla fine emerge un quadro drammatico per il Pd che impone una rivoluzione a partire dai vertici locali. Arboretti ha analizzato a mente lucida l’esito finale.

Impostazioni privacy