Elezioni, il caso di Rocca Santa Maria: 11 voti, 3 seggi (in minoranza)

Undici voti, tre eletti. Totale di lista: 3,5%. Se non è un record, poco ci  manca. Rocca Santa Maria, mille metri sopra il mare, cuore dei Monti della Laga, per queste comunali ha probabilmente stabilito un precedente storico: il massimo risultato col minimo storico.

Nel voto di domenica è stato confermato il primo cittadino uscente Lino Di Giuseppe col 96,5%
dei voti. La ‘minoranza’ ha strappato una consistente rappresentanza col minimo sforzo. Undici voti totali per Insieme  per la montagna, con candidato sindaco Matteo Cesarini, eletto.
Presto svelato il segreto: si tratta di centri spopolati e montani. Per paura del quorum (in Abruzzo un comune proprio per questo dovrà ritornare alle urne), e del rischio di non  superarlo se a presentarsi fosse stata una sola lista – deve recarsi alle urne il 50% più degli aventi diritto al voto, pena l’invalidazione – è stata organizzata questa lista che ha preso  11 voti contro i 303 della lista vincente, amministrare col cuore.

Piccolo escamotage vincente per evitare guai, come ha confermato all’Ansa il sindaco rieletto Lino Di Giuseppe
”soluzione che abbiamo suggerito a degli amici di Rocca per aiutarci ad evitare i guai del quorum: da noi ci sono tanti emigrati e quindi il quorum reale sarebbe stato del 75%. Li  ringraziamo perchè non avevano nessuna speranza di vittoria e lo sapevano. I due consiglieri eletti nella minoranza hanno raccolto 1 voto a testa”.
A Rocca Santa Maria ci sono infatti 130 residenti all’estero, molti emigrati che hanno comunque preferito mantenere la residenza in Abruzzo. Al voto si sono recati in 339 su 559  aventi diritto, 60,6%: a cui vanno aggiunti 17 nulle e 8 bianche. 303 voti per la maggioranza che ha eletto 7 consiglieri più il sindaco contro i 3 della ‘minoranza’. Alle Europee la  Lega a Rocca Santa Maria ha raccolto il 44% dei voti. Cesarini, che si dichiara di sinistra, sarà il capo dell’opposizione. Con 11 voti.

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