Elezioni, Alba Popolare: la lista resta a 15. Pochi i margini per presentare il ricorso

Alba Adriatica. Alba Popolare, il movimento civico guidato da Gabriele Viviani in corsa per le amministrative del 10 giugno, si presenterà alle elezioni con 15 candidati consiglieri.

 

Sembrano essere ridotti, infatti, i margini per impugnare la decisione della commissione elettorale circoscrizionale, che ha depennato uno dei nominativi in lista (Francesco Zaccaretti) per il mancato rispetto della norma sulla cosiddetta parità di genere. Va detto, infatti, che la legge in materia, che prevede il rispetto del genere meno rappresentato in lista deve essere presente in una misura del 30%, è stata in parte ritoccata da una sentenza della Cassazione.

In una lista con 16 candidati consiglieri, la presenza del genere meno rappresentato deve essere di 6. Quella di Viviani era di 5, ragione per la quale uno dei candidati del genere più rappresentato è stato depennato.

 

Ricorso. Nelle ore immediatamente successive all’esclusione di Zaccaretti (uno dei fondatori di Alba Popolare e tra le figure più attive del raggruppamento), si era fatta strada l’ipotesi di un ricorso al Tar. Dall’esame delle sentenze in materia, però, i margini di accoglimento sarebbero ridotti, ragione per la quale la lista dovrebbe restare a 15.

Il commento. “ Siamo molto rammaricati per l’epilogo della vicenda”, commenta Gabriele Viviani, “ e tutto il gruppo si è stretto attorno al candidato escluso che sarà in ogni caso parte attiva nella campagna elettorale, peraltro già iniziata. Zaccaretti è uno dei fondatori del movimento Alba Popolare, fa parte di noi, e in caso di affermazione elettorale avrà un ruolo nell’esecutivo”.

Il retroscena. Al di là di quella che è la norma in materia, frutto probabilmente di una dimenticanza, ad Alba Popolare è “mancata” una donna in lista. La sesta che non avrebbe poi favorito la “scure” della commissione elettorale. In realtà venerdì la lista era completa con sei donne.

Poi una delle candidate, che aveva già firmato l’adesione con Alba Popolare, ha deciso di fare un passo indietro e di candidarsi con un’altra lista (Città Viva). Viviani a quel punto con una lista a 15 ha “assoldato” un altro candidato. Che era di sesso maschile. Poi l’anomalia è stata certificata solo in sede di valutazione da parte della commissione elettorale.

 

 

 

 

 

 

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