Coronavirus Atri: “L’ospedale Covid tra sceneggiate e dura realtà”

Atri. “Ci siamo interrogati in questi giorni su quale sia stata la ragione – oltre a quella dell’elevato livello politico di chi l’ha messa in scena – che ha generato la tragicomica sceneggiata dell’ammaina/ rialza bandiera europea della quale sono stati protagonisti il Sindaco di Atri ed il Consigliere Filiani, quest’ultimo esponente di Fratelli d’Italia, partito del Presidente della Regione Abruzzo Marsilio e della cui fiducia godono, per espressa e ripetuta ammissione, i vertici della Asl di Teramo”, esordiscono in una nota il consigliere comunale di Abruzzo Civico, Paolo Basilico e quello di Atri Civica, Giammarco Marcone.

“Ebbene ci siamo convinti che si sia trattato di un diversivo, magari maldestro. Ma diversivo da che cosa? Dalla circostanza, invero rilevantissima per quel che si dirà, che l’Ospedale di Atri è stato trasformato in Covid Hospital, unico Ospedale Covid della zona mentre altri nosocomi sono stati espressamente preservati, con specifico impegno pubblicamente manifestato e rivendicato, ciò significa che il destino riservato ad Atri poteva essere scongiurato. Dunque il Presidio di Atri snaturato, sfigurato, svuotato da tutte le sue peculiari funzioni (c’è da chiedersi se qualcuno abbia considerato e paragonato quantità e qualità delle prestazioni rese) è stato trasformato nell’ultimo tragico baluardo, senza scomodare definizioni di manzoniana memoria pur ricorrenti, a “disposizione” di un ampio bacino non solo del teramano e con tutte le annesse conseguenze ben note a tutti specie al personale medico e paramedico del San Liberatore, che non basta più chiamare eroi del nostro tempo e a cui va l’eterna gratitudine di tutti. Ecco perché i nostri due hanno fatto il teatrino!”.

“Ed allora, invece di andare alzando ed abbassando le bandiere, il Sindaco (ma anche il coprotagonista sodale del Presidente della Regione) ci spieghi: sapeva che il nostro Presidio era individuato come Covid Hospital?; Si è fatto spiegare le motivazioni di questa determinazione così penalizzante rispetto ai presidi “preservati” visto che non le conosce nessuno?; Ha fatto osservazioni / obiezioni (tra l’altro è anche Autorità Sanitaria Locale) come ha fatto qualcun altro per altri Presidi espressamente preservati, senza tacere che il Sindaco di Teramo si è fatto ben sanificare il “suo” ospedale?; Ha avuto garanzie (non chiacchiere e bla bla per favore) e quali, posto che si prepara la cosiddetta fase due di cui si ignora la durata e nella quale, pare, che quel che è stato creato Covid resterà Covid (insomma i sanatori di un tempo), con buona pace della insipida retorica che circola ?”.

E ancora: “Tutto il personale eroico del Covid Hospital di Atri chiamato a fare un lavoro incredibile che nessuno conosceva – nei cui confronti non bastano più le …belle parole di circostanza – che rimane e rimarrà su quel fronte tragico, ma direi tutti gli atriani, hanno diritto di avere risposte a questi interrogativi in vista della cosiddetta fase due. Molto presto saranno in tanti ad interrogarsi e ad interrogare quanti di quelli che, in un modo o nell’altro, abbiano preso decisioni che potrebbero segnare il destino di un ospedale tornato a livelli di prim’ordine e, dunque, di un’intera comunità. E’ preciso dovere di noi consiglieri comunali di esprimere liberamente le nostre perplessità legate alla situazione del Covid Hospital senza essere tacciati di sciacallaggio politico, e richiedere pubblicamente che vengano fornite garanzie, una volta cessata l’emergenza, riguardo la riattivazione di tutti i servizi e reparti precedentemente esistenti oltre all’attribuzione dei giusti riconoscimenti per il sacrificio patito dagli operatori sanitari tutti e dall’intera comunità atriana”.

 

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