Colonnella, accessi in Comune e consigli comunali: Forlì “bacchetta” il sindaco

Colonnella. Scelte imbarazzanti, contraddittorie e volte condite da una dose di presunzione.

Non è certo tenero nelle valutazioni Paolo Forlì, capogruppo di Bella Colonnella, sull’operato del sindaco Biagio Massi.

Le considerazioni spaziano dalle restrizioni extra-large sul Covid, sulle decisioni delle scuole e sulle regole del consiglio comunale.

 

Nessun’altra amministrazione ha adottato simili decisioni”, sottolinea Paolo Forlì, ” pur essendo consapevole delle sue modeste competenze, e pur avendo la percentuale di contagiati uguale a quella di ogni altro Comune, il Sindaco decise – in maniera vile ed arrogante – di comportarsi da sceriffo di Nottingham. Risultati? Nessuno, se non quello di aver creato forti disagi al paese.

Non contento dei danni e disagi arrecati, ancora oggi dichiara che “riaprire qui è dunque rischioso, e quindi mi accingo a farlo con grandissima preoccupazione”. In poche parole, lui, non ci fosse stato il D.L. 24/2022, non avrebbe riaperto. Lui meno vede i suoi concittadini all’interno della casa comunale, e meglio sta.

Questa decisione altezzosa fa il paio con quella della chiusura e riapertura delle scuole: ricordiamolo, decise di chiudere le scuole a 60 contagiati e poi (bacchettato) di riaprirle a 63. Scelte imbarazzanti, contraddittorie, condite da molta presunzione ed ulteriori prove delle sue evidenti incapacità politiche ed amministrative”.

Oggi, nonostante le nuove norme contenute nel D.L. n. 24 del 2022, lui invoca alla cittadinanza di recarsi presso gli uffici “solo in caso di reale bisogno”, di “chiedere notizie telefonicamente”, di “prenotare la visita”. Come se noi cittadini amassimo recarci in Comune senza averne un reale bisogno. Ma come ci considera? Quale rispetto ha nei confronti di noi cittadini?

Le regole del consiglio comunale. Una ulteriore osservazione, Paolo Forlì la riserva alle regole consiglio comunale che il Sindaco non rispetterebbe. “Purtroppo all’ultimo consiglio non ho potuto partecipare – causa covid – ma ho letto con attenzione i verbali pubblicati nell’albo pretorio (stavolta in tempi congrui; evidentemente a qualcosa è servita la nostra segnalazione alla Prefettura di Teramo)”, si legge ancora nella nota.  “Visto che il sindaco è anche il presidente del consiglio comunale, ovvero colui che dovrebbe controllare la giusta applicazione delle regole e gestirne il buon funzionamento, lo invito a studiare lo statuto del Comune di Colonnella, il suo regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e, se non fosse sufficiente, alcuni importanti articoli del TUEL.

I tre aspetti contestati. I consigli comunali devono essere pubblicizzati: ogni cittadino dovrebbe essere informato, anche se non ha connessione internet e Facebook. E questo continua a non accadere.

Le interrogazioni e le interpellanze vanno ben specificate nell’ordine del giorno, una per una, in modo da far sapere ai cittadini di cosa si parlerà. Non basta scrivere: interrogazioni e interpellanze. E questo continua a non accadere.

Le interrogazioni e le interpellanze vanno protocollate. Da regolamento non se ne possono improvvisare e formulare altre in sede di Consiglio Comunale. Ma visto che questa pratica irregolare si è verificata, e quindi è stata autorizzata proprio dal Sindaco in veste di Presidente del Consiglio Comunale all’ultimo Consiglio Comunale del 16 marzo 2022 – dove altre interrogazioni, rispetto all’ordine del giorno ufficiale, sono state autorizzate, discusse, verbalizzate dal Segretario Comunale e pubblicate all’Albo Pretorio, constatiamo che si è creato un concreto precedente: questo vuol dire che al prossimo Consiglio Comunale potrò presentare, a sorpresa, oltre alle due interrogazioni protocollate a dicembre e ancora non discusse, tutte le interrogazioni che vorrò (entro l’ora consentita). Non autorizzarle evidenzierebbe una grave e denunciabile disparità di trattamenti”.

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