Ricorso del Consorzio contro stop all’ampliamento della Discarica Santa Lucia: le critiche di Atri non si tocca

Il Movimento Civico “Atri non si Tocca”denuncia il ricorso al TAR che sta mettendo in atto il Consorzio Piomba Fino contro la Legge Regionale che impedisce l’ampliamento della discarica di Atri.

 

“Da mesi – si legge in una nota – il nostro Movimento Civico “Atri non si Tocca”, che rese nota la vicenda a cui poi si accodarono i movimenti ambientalisti e altri partiti politici, denuncia la malaugurata possibilità di ampliamento della discarica di Contrada Santa Lucia di Atri, limitrofa tra l’altro all’Oasi Regionale del WWF dei Calanchi, con procedura iniziata dall’allora Commissario Straordinario del Consorzio Piomba Fino Italiani nominato dal Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso e portata avanti dal nuovo Commissario Laura D’Alessandro, sempre nominata con atto del Presidente della Regione e già candidata alle ultime elezioni regionali in una delle liste dell’attuale maggioranza regionale di centrosinistra”.

“La Regione, tardivamente – prosegue la nota del Movimento Civico “Atri non si Tocca” – modificò il Piano Regionale dei Rifiuti e già allora esprimemmo il timore che stessimo assistendo a una farsa in quanto, nonostante i toni trionfalistici soprattutto del Sottosegretario Regionale Mazzocca e del Consigliere Monticelli per aver bloccato l’ampliamento (portato avanti da Commissari nominati dalla loro parte politica, ovvero “come fare e disfare cantandosela e suonandosela”), il Consorzio Piomba Fino andò avanti per la sua strada pubblicando il Bando Europeo per la gestione della discarica in questione. Ora siamo costretti a tornare sull’argomento in quanto siamo giunti al grottesco, col Consorzio Piomba Fino che con Deliberazione 7 del 15 febbraio 2018 del Commissario ha dato incarico legale per fare ricorso al TAR contro le modifiche della Legge Regionale che avrebbero impedito l’ampliamento della discarica; oltre al danno anche la beffa quindi per i cittadini atriani che vedono pesare sulle casse del Consorzio, che riceve anche somme di denaro pubbliche derivanti dalle quote annuale versate dai Comuni consorziati e quindi di fatto ricadenti sulle tasche dei cittadini, il gravoso costo di un ricorso al TAR”.

“Non vogliamo più sottostare a questo – concludono Pierfrancesco Macera, Gianpiero Reitano e Roberto Marchione di Movimento Civico “Atri non si Tocca” – che ci sembra essere un teatrino sulla pelle dei nostri cittadini e siamo pronti, sempre nel rispetto della civiltà e delle leggi, alla mobilitazione generale contro lo scempio rischioso per l’ambiente e la salute (ed economicamente dannoso per la svalutazione delle abitazioni presenti nelle vicinanze) che comporterebbe l’ampliamento della discarica”.

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