Architetti ed ingegneri contro gli urban center di Teramo e Roseto: “Devono essere luogo di condivisione”

“Urban Center è una locuzione anglosassone utilizzata per designare diverse tipologie di strutture la cui missione principale è il coinvolgimento critico delle comunità civiche nelle politiche di trasformazione della città e del territorio”.  L’Ordine degli Architetti PPC e l’Ordine degli Ingegneri intervengono sulla recente nascita di due “urban center” a Roseto degli Abruzzi e Teramo.

“Deve essere un luogo di condivisione altrimenti dategli un altro nome. Roseto con l’approvazione di un regolamento, con delibera di Consiglio Comunale n. 8 del 07/03/2019, non reperibile sul sito web del Comune, e la nomina di un Comitato partecipativo, quale organo dell’Urban center, composto da due Consiglieri comunali afferenti al gruppo di maggioranza e uno a quello di minoranza, da due consulenti tecnico/scientifici redattori del Piano Particolareggiato “capoluogo” e, qualora si ravvisasse la necessità in relazione agli argomenti da trattare, da un rappresentante delle Associazioni. Una struttura, quindi, meramente politica e legata alla redazione del Piano Particolareggiato “Capoluogo”. Teramo con la firma di un protocollo di intesa tra il Comune, l’Università di Teramo e l’Adsu per favorire la “mobilità dolce” con particolare riferimento ai collegamenti con il polo universitario di Colleparco”.

E proseguono: “Due esperienze senza dubbio interessanti ma che riguardano situazioni specifiche e coinvolgono un limitato numero di portatori di interesse – evidenziano i presidenti dei due Ordini, l’Arch. Raffaele Di Marcello e l’Ing. Agreppino Valente – L’Urban Center, però, è molto di più e ci auguriamo che i due Comuni, seguiti presto da tutti gli altri della provincia, creino un vero centro di incontro e condivisione sulle tematiche della gestione e della pianificazione urbana, coinvolgendo in primis gli ordini e collegi professionali ma anche associazioni e semplici cittadini”.

“Teramo e Roseto – continuano i due presidenti – hanno realtà urbane complesse; la prima, come capoluogo, è interessata da una serie di singoli progetti che non trovano coordinamento tra loro e non riesce ad attivare una pianificazione strategica che tenga conto delle influenze che avranno sull’intero contesto urbano (in particolare, per la mobilità, è indispensabile approvare un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile); la seconda è in attesa di un nuovo Piano Regolatore Generale che risolva una serie di problematiche e rilanci il suo ruolo di seconda città della provincia. Gli Ordini sono sempre a disposizione per coadiuvare le amministrazioni – concludono Di Marcello e Valente – e dare il loro apporto di esperienze e conoscenze. La creazione di veri Urban Center è indispensabile”.

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