Amp Torre di Cerrano: sul nuovo Cda interviene la Commissione Pari Opportunità

La Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Teramo si trova ancora una volta a dover intervenire sul mancato rispetto dell’equilibrio di genere nelle nomine dei Cda delle partecipate pubbliche locali.

 

“Oggi è il caso del Consorzio Area Marina Protetta Torre del Cerrano, a gestione totalmente pubblica, che ha appena rinnovato il proprio consiglio di amministrazione composto da cinque membri. I nominati? Cinque uomini”, si legge nella nota a firma del Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Tania Bonnici Castelli.

“E’ imbarazzante dover ancora ricordare che il Testo Unico degli Enti Locali impone, con chiarezza e ormai da anni, la presenza di entrambi i sessi nelle giunte, negli organi collegiali non elettivi nonché negli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti. Sarebbe avvilente dover ritenere che la composizione del nuovo Cda dell’Area Marina del Cerrano sia stata fatta volutamente in dispregio di una legge nazionale. La nostra speranza invece è che si sia trattato di un banale cortocircuito nella comunicazione tra coloro che erano preposti alle nomine e ai quali chiediamo di verificare le disposizioni dello Stato italiano in materia e procedere per assicurare le condizioni di pari opportunità all’interno del nuovo consiglio di amministrazione”.

La Commissione provinciale, nel corso dell’ultimo triennio, “si è battuta strenuamente su questo principio di uguaglianza e con risultati apprezzabili. Ci piace ricordare il caso dell’Ente Porto di Giulianova che su nostra sollecitazione ha adeguato lo statuto e a fine anno rinnoverà il proprio Cda prevedendo l’equilibrio di genere. E poi ancora il Bim e la Fondazione Tercas dove grazie anche alla nostra voce le donne sono tornate ad essere presenti e protagoniste. Ci auguriamo vivamente che l’Area Marina del Cerrano voglia correggere l’errore e cogliere l’opportunità di essere amministrata da uomini e donne insieme. Non solo perché c’è una legge che lo impone ma perché è giusto e sacrosanto”.

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