Alba Adriatica, dopo le interrogazioni la minoranza abbandona il consiglio

Alba Adriatica. Prima il confronto, anche aspro in consiglio, poi l’opposizione abbandona l’aula per non aver avuto, nei termini, i documenti in discussione nell’assise civica.

 

E’ stata una seduta vivace, sul piano dialettico e politico, quella andata in scena venerdì sera ad Alba Adriatica. Nove i punti in discussione, ma gran parte della seduta è stata assorbita dalle interrogazioni presentate dai tre consiglieri di Città Viva. Dalla vicenda del lungomare e intervento della pineta, preoccupazioni legate alle sorti del ponte di via Molino e questione cimitero. In aula ci sono stati affondi da parte delle minoranze e la discussione è stata vibrante, a tratti accesa. Poi al momento di aprire la discussione dei punti all’ordine del giorno, i tre componenti della minoranza (Giuliano De Berardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa) hanno abbandonato la seduta perché la documentazione del consiglio era stata recapitata solo in extremis.

 

L’esecutivo, e anche il segretario generale, hanno spiegato che il tutto era legato ad un problema informatico per quanto concerne la trasmissione telematica della documentazione, attraverso la posta certificata. Problema non solo del Comune di Alba Adriatica. Poi la seduta è proseguita rapidamente, con l’approvazione del bilancio consolidato, una variazione di bilancio, il riconoscimento di un debito fuori bilancio per un risarcimento danni e il piano acustico. Particolarmente importante, infine, è stata l’acquisizione al patrimonio comunale di un villino confiscato alla comunità rom, in via Montello, e assegnato al Comune per finalità sociali.

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