Accertamenti Tari, Ricostruiamo Campli: annullare gli avvisi sbagliati

A Campli, nel corso del Consiglio Comunale di giovedì sera, il Gruppo consiliare RicostruiAmo Campli ha sollevato il tema degli accertamenti della Tari, la tassa sui rifiuti, recapitati a tantissimi contribuenti del Comune, molti dei quali in regola con i pagamenti.

 

Gli accertamenti, richiesti dal commissario, fanno riferimento agli anni 2014 e 2015, nei quali l’amministrazione Quaresimale, con assessore al bilancio l’attuale Sindaco, aveva inspiegabilmente quasi dimezzato la sua capacità di riscossione rispetto agli anni precedenti.

 

“Le pur necessarie azioni che mirano a recuperare quote di fiscalità non possono avvenire a danno dei tanti cittadini che in questo ultimo periodo si sono visti recapitare delle raccomandate con richiesta di centinaia di euro più le sanzioni e gli interessi per annualità già pagate”, si legge in una nota a firma di Maurizio Di Stefano, Simone Iampieri, Alessia Di Giovanni e Davide Cordoni. “E oltre al danno anche la beffa, visto che il Comune spende 11 euro per ogni raccomandata postale con cui sono inviati gli accertamenti sbagliati che saranno pagati attingendo alle già disastrate casse comunali.

 

Le scuse ai cittadini, espresse dall’Assessore con delega al bilancio durante la seduta consiliare, benché gradite, non cancellano le file che ogni giorno si formano davanti all’ufficio tributi, dove i contribuenti, tra i quali tanti anziani, sono costretti a rivolgersi per dimostrare di essere in regola con i pagamenti. Addirittura, molti di loro, che hanno smarrito la ricevuta di pagamento, si vedono costretti e rivolgersi agli uffici postali o all’Agenzia delle Entrate per ottenere un’attestazione di pagamento utile a dimostrare di essere in regola”.

 

Il gruppo di minoranza ritiene non tollerabile questa situazione e chiede che sia sospeso l’invio di eventuali altri avvisi di accertamento, fino a quando non saranno risolti i problemi che hanno determinato questo disservizio.

Chiede inoltre che il Comune agisca in autotutela, revocando gli avvisi di accertamento sbagliati già inviati, in modo da risparmiare ai tanti cittadini in regola con i pagamenti, inutili e lunghe file per produrre documentazione, con perdita di tempo e denaro.

 

 

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