Abruzzo zona rossa: Rifondazione comunista Teramo critica il “caos istituzionale”

Teramo. E’ saltato il presidio che il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea aveva organizzato a Teramo per il rilancio della Pubblica Amministrazione e a sostegno del lavoro pubblico, per dire basta alla precarietà e chiedere subito nuove assunzioni statali. La causa del rinvio è stato il ritorno della regione Abruzzo – solo per oggi – in zona rossa.

“Abbiamo deciso di rinviare a data da destinarsi il nostro presidio con conferenza stampa previsto per questa mattina a Teramo”, dice Mirko De Berardinis, Segretario cittadino PRC – SE Teramo tuttavia “Rifondazione Comunista esprime pieno sostegno e vicinanza a tutte le attività commerciali, artigianali e produttive del nostro territorio che oggi dovranno nuovamente restare chiuse e agli operatori ambulanti del mercato settimanale cittadino che resteranno a casa. Il nostro pensiero va a tutte/i loro”.

“In piena emergenza sanitaria ed economica, grazie al conflitto che si è generato per giorni tra la Regione Abruzzo e il Governo, interrotto solo dalla pronuncia di un Tribunale, tutti i cittadini Abruzzesi si sono ritrovati a dover vivere una situazione di caos istituzionale e burocratico senza precedenti nella storia. Con il risultato di vedere la nostra regione cambiare colore tre volte in tre giorni”.

Il Circolo di Teramo di Rifondazione Comunista “critica fortemente i protagonisti di questo “delirio di potere” che incuranti dei loro comportamenti e delle loro scelte hanno prodotto degli effetti molto pesanti nella vita delle persone. L’art. 120 della nostra Costituzione Repubblicana afferma il principio di “leale collaborazione tra Stato e Regioni”. In questa vicenda è avvenuto l’esatto contrario e a pagarne le conseguenze a caro prezzo siamo noi Abruzzesi. Ringraziamo sentitamente Marsilio, Speranza e Boccia per il “capolavoro” che hanno combinato”.

 

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