Giulianova, M5S vota contro la videosorveglianza all’Annunziata e chiede la caserma dei carabinieri nel quartiere

Giulianova. Approvato l’ordine del giorno presentato da Gianluca Antelli e riscritto con la maggioranza, per la messa in funzione dell’impianto di videosorveglianza nel quartiere Annunziata.

Quattordici i voti favorevoli (Arboretti assente) e uno contrario di Margherita Trifoni del Movimento 5 Stelle che ha precisato: “Riteniamo l’istallazione di telecamere all’Annunziata una soluzione del tutto parziale e insufficiente: esse avranno funzione di deterrenza minima, e siamo sicuri che i risultati ottenuti saranno ben pochi. Il quartiere ha bisogno di scelte incisive, che abbiano risultati e la proposta di Antelli, come detto, avrà benefici minimi.Quante telecamere sarebbero necessarie per l’intero quartiere? Decine e decine, probabilmente. Ci siamo pronunciati contro il progetto di costruire una caserma nella zona del mercato coperto proprio perché riteniamo che essa vada ubicata presso il quartiere Annunziata, dove già, tra l’altro, sorgono gli alloggi dei Carabinieri. La presenza di una caserma avrà ricadute positive nel contrasto dello spaccio e della delinquenza, che in questi anni sono diventati una piaga in un quartiere in cui vivono tantissime famiglie oneste e che è diventato invivibile a causa di una minoranza, alcune famiglie Rom, che delinque sistematicamente e che la giustizia non riesce ad arginare nel contrasto di queste attività. Vanno inoltre contrastati quei comportamenti che arrecano costante disturbo della quiete pubblica (musica a tutto volume e corse con le automobili, specialmente durante le ore notturno) e sanzionati dalle forze dell’ordine”.

Gli attivisti del Movimento chiedono “inoltre che i vigili urbani siano più presenti sul territorio, almeno durante il giorno (perché le attività di spaccio sono costanti durante tutto il giorno), e la loro presenza non deve ridursi ad una trovata di campagna elettorale come qualche anno fa, quando la loro presenza fu garantita solamente per pochi giorni. Chiediamo inoltre un tavolo di concertazione con le forze dell’ordine, affinché si dia vita ad una azione coordinata ed efficace e chiediamo che il sindaco chieda alle forze dell’ordine interventi mirati a togliere le case popolari a coloro che delinquono nelle abitazioni, come previsto dalla legge. Consideriamo l’istallazione di telecamere una trovata ad effetto del consigliere Antelli (alla Salvini della Lega Nord): non è questa la soluzione, ma solamente una tessera di un mosaico più ampio e complesso. Bisogna far sì che questa terra di nessuno, così come il centro storico, in cui sono presenti gli stessi identici problemi, rientrino nell’ambito della piena legalità per garantire dignità ai tanti giuliesi onesti che ci abitano”.

DERIVA PETROLIFERA: IL CITTADINO GOVERNANTE CONTRO SBLOCCA ITALIA CHIEDE CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO

Nel frattempo, in una missiva indirizzata al Presidente del Consiglio Jurghens Cartone Il Cittadino Governante ricorda che “nel consiglio comunale del 20 ottobre scorso lanciò l’allarme sulla deriva petrolifera che potrebbe segnare il futuro dell’Abruzzo a causa delle scelte contenute nel capitolo dedicato alla strategia energetica nazionale del cosiddetto Decreto Legge Sblocca-Italia. L’Abruzzo corre Il rischio di trasformarsi in un distretto idrocarburi che con l’impatto ambientale delle attività previste rappresenterebbe, inevitabilmente, la fine di un’idea  di regione vocata al turismo, all’agricoltura ed aperta ad attività economiche sostenibili, strategiche e vitali. Il nostro gruppo auspicò che il consiglio comunale si pronunciasse contro tale prospettiva e, per conferire la maggiore forza democratica possibile alla presa di posizione, chiese che tutti i gruppi consiliari di maggioranza e minoranza definissero insieme un ordine del giorno unitario da sottoporre e far sostenere agli altri Comuni, alla Provincia ed alla Regione prima della conversione in legge del decreto. La proposta fu accolta all’unanimità ma finora non ha avuto seguito. Nel frattempo, purtroppo, il decreto è diventato legge. A maggior ragione occorre ora che la Regione e gli Enti locali interessati facciano sentire la loro voce per la modifica della legge e facciano fronte comune per il ripristino dei pieni diritti nella partecipazione ai processi decisionali riguardanti il proprio ambiente e le proprie vocazioni economiche. Chiediamo quindi che in vista del prossimo consiglio comunale venga convocata la conferenza dei capigruppo per definire una petizione da far approvare poi dall’intero consiglio comunale e da condividere successivamente con le altre istituzioni abruzzesi”.

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