Teramo, Italia Viva a Core: “Prima privatizza i nidi, poi si lamenta con la Regione della mancata chiusura”

“Il Comune di Teramo ci lascia ogni volta senza parole: una delle ultime volte è avvenuto per la privatizzazione dei nidi.
L’assessore Core ne ha messo a gara la gestione, tra cooperative rosse o gialle, rigorosamente di fuori regione. Non contento di ciò, si chiede e chiede alla regione Abruzzo di chiudere (anche) i nidi, come le scuole statali (primaria e secondaria)”. A dirlo Lucia Verticelli di Italia Viva Teramo.

“Si vede proprio che al giovane Core manca la patente da assessore! La Regione ha sospeso la didattica in presenza nelle scuole di propria competenza, non ha (ne’ probabilmente avrebbe potuto) sospeso servizi comunali.
Vero è, invece, caro Core, che il potere di chiudere i nidi è in capo alla massima autorità sanitaria del territorio, cioè in capo al Suo Sindaco. Magari su proposta dell’assessore delegato. Core, si, proprio Lei. Ma Lei tutto questo non lo sa, oppure è convinto di aver già privatizzato i nidi…e che la loro gestione non riguardi più il Comune. Questa Giunta, ed alcuni suoi esponenti in particolare, appare davvero come la maldestra ed incompetente fase finale del fu governo giallorosso, a cui tanto dobbiamo se il nostro Paese figura tra i peggiori gestori della pandemia, sia in termini sanitari, sociali ed educativi, che in termini economici. Così come con Draghi a Roma, L’auspicio e la nostra convinzione è che la ricreazione stia per finire, anche a Teramo”.

LA REPLICA “Dispiace constatare come per la seconda volta in pochissimi giorni Italia Viva riesca a sostenere tutto e il suo contrario, pur di esprimere una rancorosa posizione contraria a qualsiasi azione dell’Amministrazione D’Alberto. Dopo il paradosso con il quale una parte del piccolo partito contestava l’operazione TeAm, un’altra parte della stessa compagine rivendicava con forza il proprio merito nell’essersi battuti per la trasformazione in House della società. Inutile ribadire come, in quella occasione, nessuna delle due posizioni rispondesse a verità: ma del resto se non è chiaro a loro, figuriamoci a chi legge – sottolinea Andrea Core – Oggi l’ambiguità si ripete. Mentre in Consiglio Regionale Italia Viva contesta il Presidente Marsilio per la gestione confusionaria e dannosa dell’emergenza che stiamo vivendo, con particolare riguardo alla decisione improvvisata della chiusura di alcune scuole, a Teramo lo stesso partito sostiene il contrario al solo scopo di attaccare l’amministrazione comunale. Abbiamo chiesto che non si facciano distinzioni, ma – se necessario – che si chiudano tutti gli istituti, dalle scuole secondarie di secondo grado fino agli asili nido, ricordando come nello 0-6 i rischi siano maggiori a causa di un protocollo sanitario che consente ai più piccoli di non indossare le mascherine. Abbiamo chiesto sussidi per le famiglie, per non costringerle a scegliere tra genitorialità e lavoro. Abbiamo chiesto sussidi per quei lavoratori che saranno costretti a fermarsi: comparto mense e trasporto scolastico. Non dovrebbe esserci nulla di strano, piuttosto una posizione da condividere per chi ha a cuore la salute dei cittadini, oltre che il necessario supporto economico. E invece polemizzano, dimostrando ignoranza e contradditorietà. Sebbene sia il Comune a gestire i servizi educativi dello 0-3, qui si parla evidentemente di altro: tutela del diritto alla salute, secondo il principio di precauzione. Così come evidentemente le scuole infanzia sono direttamente di competenza della Regione Abruzzo. E quindi, così come avvenuto lo scorso anno da parte del Governo che da un giorno all’altro ha chiuso ogni scuola di ogni ordine e grado, dallo 0 ai 18 anni, oggi si chiedeva alla Regione di fare lo stesso.  Oppure Italia Viva preferisce che intervenga l’Amministrazione Comunale a chiudere i nidi, mentre le scuole materne rappresenteranno l’unico caso incomprensibile di scuole aperte? Italia Viva a Teramo, piuttosto che far figuracce, si impegnasse per qualcosa di concreto per i nostri concittadini evitando demagogie e propaganda”.

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