Sant’Omero, Luzii tagli i costi della macchina amministrativa e lancia accuse alla giunta Pompizi

Sant’Omero. Tagli ai costi della macchina amministrativa. Al Comune di Sant’Omero si tira la cinghia nel tentativo di far quadrare i conti.

 

 

Conti che, però, non sembrano tornare così come emerge in una nota dell’amministrazione civica guidata dal sindaco Andrea Luzii.
” Da ormai da 5 mesi”, si legge in una nota, ” siamo impegnati a far quadrare un bilancio che non quadra a causa dei buchi lasciati dalla precedente amministrazione guidata dal’ex Sindaco Alberto Pompizi e dal nuovo capogruppo di minoranza Alessandra Candelori. Non si tratta di saperli trovare, così come riferisce l’ex sindaco Pompizi, amministrare non è una caccia al tesoro, i soldi o ci sono o non ci sono e a Sant’Omero, a causa delle scelte scellerate fatte da chi ci ha preceduto non ci sono. L’ex amministrazione Pompizi-Candelori cerca in ogni modo di riscattare il suo buon nome generando confusione tra i cittadini, con manifesti e articoli di giornale che poco riscontro trovano nella realtà dei numeri”.
Sul tema dei conti dell’ente, infatti, si sta consumando in queste settimane un confronto a distanza tra l’attuale esecutivo e il precedente.
” Non dimentichiamo”, si legge ancora, “che l’ex maggioranza non è stata capace di approvare il bilancio di previsione 2014, ma oggi pretende di averne le soluzioni, non ha votato il suo bilancio consuntivo per la gestione 2013 e non ha neppure preso parte alla commissione sul bilancio istituita per far fronte ai problemi del comune, scaricando, responsabilmente, ogni onere sulla nuova maggioranza.” Un particolare ringraziamento va a tutti i dipendenti del comune di Sant’Omero, che si sono stretti attorno all’amministrazione con senso di responsabilità, accettando, alla luce della critica situazione in cui verte l’ente, decurtazioni alle indennità di responsabilità, a differenza degli ex amministratori che ad oggi nonostante i ripetuti solleciti da parte dei competenti uffici, non hanno ancora restituito alla comunità il 30% delle indennità percepite, e non dovute per legge, a causa dello sforamento del patto di stabilità”.

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